Seguono ogni mossa della famiglia reale inglese. E sono nelle buone mani di Buckingham Palace, a differenza degli specialisti reali dei tabloid… purché rispettino le regole del gioco.
A Londra li chiamano i “Royal Watchers”. Come suggerisce il nome, questi giornalisti seguono costantemente i membri della famiglia reale. A Buckingham o attorno ai campi di polo, scrutano ogni loro mossa, condividono tazza di tè con alti funzionari del Palazzo o partecipare a insignificanti feste in giardino in cambio di informazioni esclusive. Spesso nascondendosi dietro le loro “fonti reali”, hanno riferito del litigio tra William e il fratello Harry, delle tensioni interne a Palazzo causate da Meghan Markle, del clamoroso allontanamento dei Sussex dalla Firm (soprannome dato all’istituzione reale). .. Insomma, negli ultimi anni, i corrispondenti reali hanno avuto il loro bel da fare.
C’è da dire che i Windsor hanno vissuto qualche battuta d’arresto, tra una guerra fratricida, morti (quelle del principe Filippo e di Elisabetta II) e membri messi male. 32 anni dopoun anno terribile della famiglia reale, l’anno 2024 è stato posto sotto il segno della malattia a causa del cancro di Carlo III e di sua nuora Kate Middleton. Per far fronte alla notizia, i corrispondenti reali hanno dovuto raddoppiare gli sforzi per informare il pubblico, senza offendere troppo il Palazzo: un atto di equilibrio nell’era dei social network e delle fake news. La giornalista di Sky News Rhiannon Mills è l’ultima a pagarne il prezzo: dopo aver scritto a settembre, a proposito di Kate Middleton, che “sono state trovate cellule precancerose dopo un intervento chirurgico addominale”, sono emerse online teorie del complotto secondo cui la principessa del Galles potrebbe non averle mai avute cancro. Oggi tutto fa pensare che le informazioni del giornalista fossero errate. L’articolo è stato poi corretto ma a seguito di questo imbarazzo ci chiediamo: Rhiannon Mills subirà l’ira di Buckingham Palace dopo il suo errore? Rischia di essere espulsa dalla Regia Rota lei che apparteneva a questo manipolo di giornalisti eletti e selezionati dal Palazzo?
La crema del raccolto
Per comprendere meglio la posta in gioco, dobbiamo prima conoscere la gerarchia che prevale oltre Manica tra i corrispondenti reali. Alla base della piramide ci sono i paparazzi. Lo strato superiore comprende specialisti dei famosi tabloid Il quotidiano Mirror, La posta quotidiana O Il sole : questi quotidiani hanno cellule dedicate alla copertura della famiglia reale e hanno il diritto di pagare i propri informatori in cambio di scoop. E infine, al vertice della piramide c’è la Royal Rota, i corrispondenti reali accreditati da Buckingham Palace. “In breve, il meglio del meglio”, riassume il giornalista Marc Roche. Una volta apparteneva a questo gruppo molto selezionato di corrispondenti per cui scriveva Il mondo. “La Royal Rota conta le principali testate della stampa britannica come I tempi (et Il Sunday Times) O Il telegrafo. I media, diciamo, piuttosto conservatori. Ad esempio, non c’è Il Guardianoun giornale noto come antimonarchico. Ci sono anche corrispondenti di diverse riviste: Tatler, Ciao, OK !. E alcuni media stranieri: Il globo e la posta, L’australiano… Il mondoai miei tempi.”
Far parte della Royal Rota è il Santo Graal per ogni giornalista che si occupa delle notizie di Windsor. Significa essere informati su tutti gli eventi a cui partecipa la famiglia reale, ricevere briefing prima di una visita ufficiale, essere invitati a eventi mondani (l’inaugurazione di una mostra alla Galleria Reale, per esempio), partecipare alla festa d’addio di un membro del Palazzo durante un aperitivo informale… Ma il prezzo da pagare è alto: “Quando si appartiene alla Rota Reale, si è soggetti a regole draconiane”, dice Marc Roche. “Pertanto gli articoli non devono mai rivelare una citazione ufficiale, né il nome della fonte. È inoltre severamente vietato avvicinarsi ai membri della famiglia reale o al loro entourage (segretari privati o assistenti) se non ti vengono naturali. L’unico contatto è il direttore delle comunicazioni e i suoi vice”.
L’arte di leggere tra le righe
Ma da cosa nasce cosa, la rete si intreccia e fa il suo lavoro. “Vedi così tanto le persone che finiscono per fidarsi di te. Una sera ti bevi una birra in un pub, durante una visita ufficiale ti scambi le pinte ed è lì che l’importante è essere discreti. Bisogna sapersi comportare bene e soprattutto padroneggiare l’arte di leggere tra le righe. Da parte mia, dopo un lungo apprendistato, ora conosco i codici sociali come il palmo della mia mano. Ad esempio, se qualcuno mi rispondeva “È una buona idea”, significava che in realtà era un’idea pazzesca”.
Nella Rota Reale non si tratta di infrangere le regole. “Ogni giornalista è seduto su un sedile eiettabile. Se non ti comporti bene, vieni ringraziato”, afferma Marc Roche. Questo è uno dei motivi che spiegherebbero le riserve della stampa britannica sullo stato di salute di Kate Middleton: “Uscire dalla linea ufficiale significherebbe rischiare di essere esclusi da Buckingham. Il che equivale a morte certa. Negli ultimi mesi, ovviamente, tutti i corrispondenti reali hanno fatto il gioco del Palazzo.
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