Tutti ne parlano è diventato un evento imperdibile per gli spettatori del Quebec. Riunendo personalità di ogni ceto sociale, artisti, politici, atleti, intellettuali. Tutti ne parlano propone discussioni franche e spesso profonde su attualità, società e cultura, ma due degli ospiti di questa domenica 10 novembre non sono unanimi.
Tra gli ospiti ci sono il giornalista Simon Coutu e gli influencer Julien Bournival e Joël McGuirk che verranno a discutere del documentario Alfa. Questo film esplora la realtà degli influencer mascolinisti del Quebec e i loro discorsi segnati dalla misoginia.
Anche se Véronique Cloutier e Christine Beaulieu verranno a parlare del loro nuovo film di Natale, Il ciclone di Natale, sono gli altri ospiti sopra menzionati che in questo momento stanno parlando sui social network.
Va detto che Joël McGuirk, che è co-conduttore di Il podcast lucidoun podcast estremamente controverso in cui fa commenti misogini e violenti, non è certamente qualcuno che i fan dello show vogliono vedere ricevere ancora più visibilità.
Ecco un esempio delle parole trasmesse nel loro podcast:
Gli spettatori e gli utenti di Internet non hanno esitato a manifestare la loro insoddisfazione per questa decisione di Tout le monde en talk, per dare loro la possibilità di avere una piattaforma del genere questa sera nello show.
Per loro è semplice, questo tipo di commenti non dovrebbero ricevere la minima attenzione.
Ecco alcuni commenti raccolti:
– Ci sono così tante persone che lavorano a questo show, nessuno si è reso conto che invitare i ragazzi del podcast di Lucid fosse l’idea peggiore?! Mi fai schifo
– Grande mancanza di giudizio nel pensare che invitare questi 2 ragazzi sia una buona idea. Anche se si tratta di “scambiare idee”. Hai mai ascoltato le loro idee?????? Non meritano NESSUNA piattaforma. Purtroppo ci sono persone che non hanno sufficiente discernimento e che, ascoltando, scopriranno che le loro parole sono accettabili. NO.
– È un peccato che un programma di così alta qualità fornisca una piattaforma per gli uomini che sostengono un movimento che minaccia i diritti e la sicurezza delle donne. Questa decisione è tanto più preoccupante in quanto si avvicina la commemorazione del femminicidio al Polytechnique, poche settimane prima del lancio dei 12 giorni di azione contro la violenza contro le donne, e in un contesto in cui le recenti elezioni negli Stati Uniti, con il loro reale impatto ripercussioni sulla vita delle donne, ci ricorda che la lotta per l’uguaglianza è lungi dall’essere vinta.
– È estremamente preoccupante che Radio-Canada offra la sua piattaforma a questi due individui. Come dicono bene le piccole storie sessiste: invitare una persona che sostiene la riduzione dei diritti delle donne dà legittimità alle sue idee. Ciò dà l’impressione che queste opinioni siano accettabili nel dibattito pubblico anche se mettono in discussione le conquiste fondamentali e i diritti delle donne menzionati nella Carta dei diritti e delle libertà. Dare a questi ospiti una piattaforma amplifica il discorso sessista rendendolo visibile e udibile su larga scala.
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