Sul set di Quotidien, un editorialista non ha esitato ad affrontare Gabriel Attal, cosa che ha fatto ridere il pubblico.
In occasione della Giornata Internazionale contro il Bullismo nelle scuole, Gabriele Attal è andato sul set dello spettacolo Quotidianoin onda su TMC questo giovedì 7 novembre. Il politico, che ha subito molestie a causa della sua omosessualità, ha potuto discutere della sua associazione
Fai Viso. Ha parlato anche del numero 3018, messo a disposizione delle vittime per aiutarle.
Nel corso dello show, Gabriel Attal è tornato anche sull'elezione di Trump, prima di scivolare nel macronismo. “La socialdemocrazia è rotta”si chiede Yann Barthès. “Se la domanda che mi fate è: c'è stata una progressione dell'estrema destra, delle sue idee, della sua incarnazione politica in Francia negli ultimi anni? La risposta…”, tenta di rispondere Gabriel Attal, prima di essere tagliato fuori dal presentatore.
Questo commento di Jean-Michel Apathy che ha fatto ridere il pubblico
“No. La socialdemocrazia è rotta?”ripete Yann Barthès. Al che il deputato francese: “Oggi faccio fatica a capire chi nel dibattito pubblico incarna o ha potuto incarnare la socialdemocrazia francese”. È in questo momento che interviene l'editorialista Jean-Michel Apathy, precisando che il “il macronismo ha fallito”
dal 2017. “Perché nel 2017 eravamo qui, oggi siamo qui”illustra con le sue mani.
“Ma Jean-Michel Apatia, cos’è il macronismo?”chiede Gabriel Attal. Di fronte a questa domanda, Jean-Michel Apathy decide di rispondere con umorismo.
“Ah beh, non lo abbiamo mai saputo”scivola. Un'affermazione che non ha mancato di far ridere il pubblico. “Mi dispiace, non volevo farlo, ma ora, Ho preso il palo“continua.
Gabriel Attal: “Ti risponderò!”
Pur restando serio, Gabriel Attal reagisce: “No, no, ti risponderò. Per me, innanzitutto, significa che possiamo lavorare insieme quando veniamo da contesti politici diversi. Possiamo provenire da sinistra, da destra, dal centro, dalla società civile… Ci sono sfide così importanti: il riscaldamento globale, l’intelligenza artificiale, la protezione dei nostri confini. Possiamo lavorare insieme.”.
Conclude: “Quindi credo che si tratti di un certo numero di valori e, in particolare dell’Europa, c’è una forma di coerenza su questo argomento. Crediamo che la Francia sarà più forte se l’Europa sarà più forte Crediamo profondamente che ci siano ancora molti francesi che si ritrovano dietro a tutto questo e cercheremo di convincerli”.
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