Sylvie Vartan ha parlato della fine della vita di Johnny Hallyday, del loro amore passato e del modo in cui ha vissuto i suoi ultimi momenti. Parla anche del suo ruolo di nonna e del suo desiderio di avvicinarsi alla sua famiglia.
Sylvie Vartan e Johnny Hallyday si incontrarono negli anni '60, diventando rapidamente una delle coppie più emblematiche dell'era yéyé. Si sposarono nel 1965 e nel 1966 ebbero un figlio, David Hallyday. La coppia visse un vero idillio romantico. Anche dopo il divorzio nel 1980, rimasero uniti. Quasi sette anni dopo la morte di Johnny Hallyday, Sylvie Vartan parla ai nostri colleghi di parigino gli ultimi momenti che ha condiviso con l'uomo che è stato il suo primo grande amore.
Sylvie Vartan ripercorre gli ultimi momenti della vita del suo ex marito Johnny Hallyday: “Non assomigliava alla persona che era quando era più giovane.“
Sylvie Vartan è ancora segnata dai suoi ultimi momenti con Johnny Hallyday, nel 2017: “Non possiamo essere in pace. Come essere?Descrive un uomo indebolito dalla malattia, irriconoscibile rispetto al vivace artista che aveva amato. Confida: «Non assomigliava alla persona che era più giovane, a chi era veramente. Era stanco, non stava bene, era malato… È triste.” Evoca anche la sua grande tristezza nel vederlo indebolirsi: “È un momento molto triste“, confida, soprattutto perché crede che “le cose si stavano evolvendo in un clima che non era quello che sembrava“.
Sylvie Vartan, madre di David Hallyday, parla del suo ruolo di nonna e del desiderio di essere più vicina alla sua famiglia
Sylvie Vartan rivela anche quanto le stia a cuore il ruolo di nonna e bisnonna. Lei afferma: “Madre, nonna, bisnonna, c'è sempre la parola “madre”, è il denominatore comune. Direi che sono soprattutto una mamma.” Parla di suo nipote Harrison, figlio di Ilona Smet, nato nel 2022, e si rammarica di non averlo visto più spesso: “Lo vedo raramente, ahimè, spero di vederlo molto più spesso, perché gli anni passano.” Sta addirittura pensando di trasferirsi in Francia, per godersi di più la sua famiglia: “Sì, è possibile. Ma loro (il figlio e i nipoti, ndr) tutti amano venire in America. Quando dico che potremmo avvicinarci, me lo dicono 'non lo vogliamo, è anche casa nostra'”.
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