Due cover in programma questa settimana, basate sull'originale “Avalanche” di Leonard Cohen: Nick Cave and the Bad Seeds e Jean-Louis Murat.
Nick Cave e i cattivi semi
Due volte questa volta, da allora Valanga è una creazione di Leonard Cohen nel suo terzo album del 1971. La versione data da Nick Cave e i Bad Seeds nel loro primo disco, quella davvero inquietante Da Lei all'Eternità, è molto più demoniaco di quello del poeta yogi canadese. All'ipnotizzante chitarra nuda di Cohen, i Bad Seeds, dove spiccavano all'epoca il chitarrista “industrial” Blixa Bargeld e il fedele Mick Harvey alle percussioni, contrastano con un frastuono spettrale e agghiacciante mentre gli ululati funebri di Nick Cave la rendono terrificante. Dopo essersi calmato, Cave diede poi un'altra interpretazione piano-violino-voce, molto più fedele all'originale. Scegli da che parte stare, compagno.
Jean-Louis Murat
Difeso amorevolmente da questo giornale e divenuto purtroppo a fine carriera un artista quasi underground, il montanaro scomparso poco più di un anno fa, è stato un compositore unico, ma anche un grandissimo cantante. Non sottolineeremo mai abbastanza il livello vocale delle sue interpretazioni. Questa versione in francese, che si apre con il soffio del vento e il canto di un uccello dei vulcani che tanto amava, è stata registrata nel 1991 per un magnifico album “tributo” sponsorizzato da gli Inrock. Entrambi potenti e stanchi, la valanga de Murat sembra galleggiare nudo nella nebbia invernale. In questo ambiente naturale ghiacciato, il modo in cui fa respirare le parole è totalmente straziante.
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