Nei giorni scorsi Franky D. era sotto processo per l'incidente che ha causato la morte di Antoine Alléno, figlio dello chef stellato Yannick Alléno. Un processo che si è svolto presso il tribunale penale di Parigi tra le più grandi emozioni. Uno sguardo al tragico evento.
Nella notte tra l'8 e il 9 maggio 2022, Yannick Alléno ha vissuto l'incubo di ogni genitore: la perdita di un figlio. Antoine, il suo figlio più giovane, fu abbattuto, senza lasciare alcuna possibilità al figlio del capo. Antoine, 24 anni, aspettava al semaforo rosso sul suo scooter quando un automobilista sotto l'effetto di alcol, alla guida di un'auto rubata, lo ha investito violentemente, provocandone la morte sul colpo. Di fronte a questa perdita incommensurabile, Yannick Alléno ha scelto di trasformare la sua sofferenza in un impegno. Oggi si impegna a sostenere le famiglie che, come lui, stanno attraversando la devastante prova della perdita improvvisa e ingiusta di una persona cara in circostanze tragiche. Infatti, Yannick Alléno ha fondato, poco dopo la tragedia, l'associazione Antoine Alléno, in collaborazione con Isabelle, la madre di suo figlio: “Quando Antoine è partito, ho visto cose in Francia, paese dei diritti umani, che non immaginavo nemmeno. Antoine è partito di domenica, lo abbiamo seppellito il venerdì successivo. La notorietà della nostra famiglia ci rende dei privilegiati. Nella vita reale, quello non esiste.
Emozione intensa durante il processo contro Antoine Alléno
Nei giorni scorsi si è aperto il processo contro Franky D. presso il Tribunale penale di Parigi. L'uomo è sotto processo per “omicidio colposo aggravato”. Al banco dei testimoni, quest'ultimo afferma di non ricordare nulla, né del momento in cui ha rubato l'auto, né dell'impatto con lo scooter, né della fuga: “Sono stato un codardo per aver fatto questo, per aver lasciato la squadra dopo l'incidente […] Ciò che ho fatto è imperdonabile.”ha detto ai parenti della vittima come riferito il parigino. Un momento terribile per lo chef stellato che ha raccontato la scena – tragicamente avvenuta sotto le sue finestre – in una testimonianza sobria e commovente: “Mi sono sdraiata sul corpo di mio figlio e ho urlato […] Oggi mi trovo di fronte all’imperdonabile e all’inaccettabile”. A ciò si aggiungono anche le parole di Isabelle, la madre di Antoine: “Quando sei genitore hai sempre paura per i tuoi figli ma non immagini mai il peggio”.
Anissa, che era sul retro dello scooter: “Perché lui e perché non io?”
Presente al processo anche Anisa, l'assistente di cucina di Antoine Alléno, che si trovava sul retro dello scooter al momento dell'incidente. Quest'ultimo è scappato “con alcune ferite lievi”specifica il quotidiano. “Perché lui e perché non io?“, si è chiesto poi la giovane tra il pubblico. Le conseguenze disastrose del destino poiché, nonostante entrambi indossassero il casco, solo Antoine è rimasto vittima di un trauma cranico che gli ha causato la morte istantanea.
Il pubblico ministero ha chiesto otto anni di reclusione con mandato di interdizione contro Franky D., che ha trascorso sette mesi in custodia cautelare, nonché l'interdizione di guidare per dieci anni. La sentenza è stata rinviata al 28 novembre.
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