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Dieci anni del festival Primeurs di Castres: dieci artisti che hanno lasciato il segno

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l’essenziale
Dal 31 ottobre al 2 novembre, il festival dei primi album accoglie ancora una volta 15 artisti, dieci anni dopo la sua creazione, sulle rive dell’Agout, a Castres. Il direttore di Bolegason, Olivier Nicaise, condivide i suoi ricordi più belli.

Torna il festival dedicato al meglio dei primi album. Dal 31 ottobre al 2 novembre, Les Primeurs de Castres accoglie una nuova line-up di 15 artisti per un’edizione anniversario, dieci anni dopo la prima edizione, nel 2015 a Castres. Il direttore di Bolegason, Olivier Nicaise, presenta i suoi dieci preferiti e i dieci artisti che hanno segnato la storia del festival. Ed è pesante.

> 2015: Pioggia di stelle per la prima edizione

“Bigflo & Oli, Jeanne Added, Jain et Feu! Chatterton… Guardando indietro, quando lo guardiamo sulla carta ci diciamo che è incredibile. All’epoca, non eravamo sicuri di nulla per questi artisti: anche se il la sala era piena per Bigflo & Oli, ricordo che Jain suonava sotto il tendone, davanti a meno persone. Oggi riempiono tutti lo Zenith. Ricordo anche il gruppo Kid Wise, che oggi non esiste più ma i cui musicisti seguono molto carriere indipendenti di successo.”

Juliette Armanet e il suo fedele pianoforte, per un amore tutt’altro che solitario, nel 2017./ Dominique Costes

> 2016: L’emergere di Acid Arab e Sage comme des sauvage

“Gli Acid Arab hanno riempito il Rio Loco quest’anno. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi nove anni fa e non ci sbagliavamo (sorride). Di fronte, i Sage comme des sauvage, continuano a suonare in molti locali e mantengono questa gioia e buon umore che caratterizzano loro.”

> 2017: Il futuro della canzone francese con Malik Djoudi e Juliette Armanet

“Ricordo innanzitutto Malik Djoudi, che ha appena pubblicato un nuovo album e che parla molto di lui. Lo ricordo per la sua gentilezza, girava per la stanza, i suoi vinili sotto il braccio, e ne offriva qualcuno a chi voleva. È stato molto toccante E poi abbiamo avuto l’onore di accogliere una giovane cantante, che aveva già un successo (L’Amour en solitaire), ma che non riempiva ancora le sale, Juliette Armanet, molto socievole e disponibile Zenit…”

Nel 2019 il pubblico ha scoperto il mondo di Suzane. /Dominico Costes

> 2018: Delgrés e la futura star Clara Luciani

“Abbiamo accolto Clara Luciani al momento giusto, prima che diventasse inaccessibile. Era in ascesa con il suo successo Grenade. Siamo stati molto felici di scoprire una persona aperta, amichevole, sorridente e felice di essere lì. C È stato un ricordo molto bello, con un pubblico che lo aspettava con ansia. E poi, i Delgres, un gruppo che tornerà a vederci quest’anno a novembre. Mi hanno sedotto con la loro energia e questa miscela di blues e musica pop.”

> 2019: Flèche Love e il mucchio di Suzane

“Abbiamo accolto Suzane, una giovane artista molto timida, che aveva dato vita a un grande spettacolo. Oggi continua a salire i gradini del successo e a suonare su grandi palcoscenici. Sul tendone, abbiamo avuto anche Flèche Love. Ero rimasto affascinato dalla voce e dalle influenze musicali. È uno di quei gruppi che sentiamo meno ma che continua a fare tournée.

Pierre de Maere, nel novembre 2022, apprezzato per la sua gentilezza dietro le quinte. /Dominico Costes

> 2020: l’edizione che avrebbe dovuto presentare Hervé e Aloïse Sauvage

“È il famoso anno del Covid. Tutto era predisposto, sala Gérard Philippe, posti a sedere, per rispettare le misure. Una settimana prima ci avevano detto di cancellare tutto. Purtroppo non abbiamo potuto accogliere Aloïse Sauvage. Lei continua una carriera ibrida, trattandosi di musica e cinema, di Hervé ci siamo “vendicati” (sorride) invitandolo l’anno successivo”.

> 2021: Rumore con PR2B

“Les Toulousains de Bruit, tra cui uno di Tarnais, questo gruppo strumentale satellite che mi ha affascinato con la sua scrittura intelligente. I musicisti continuano a suonare con grandi artisti. E PR2B che si è fatto un nome ed è passato alle Victoires de la Musique .”

Lo stesso anno, nel 2022, Julien Granel elettrizzò il grande palco del Boleg’. /Dominico Costes

> 2022: La rivelazione di Pierre de Maere e Gwendoline

“Pierre de Maere ha sperimentato un successo crescente dopo il suo periodo a Les Primeurs. Ricordo una persona affascinante, che ci ha stupito sul palco. Abbiamo visto che aveva un grande potenziale come artista e continua a dimostrarlo. Accanto ad esso, in un modo completamente diverso stile, Gwendoline, un gruppo di persone pelate, molto carine.”

> 2023: Strutture e Ladavina

“Ladaniva, e il suo pop armeno, si sta evolvendo enormemente, mentre io ho amato Structures.”

> 2024: le scommesse di Claude e Nerlov

“Nerlov mi tocca molto con il suo stile da antieroe. È un personaggio vero, accattivante e non vedo l’ora di vederlo sul palco. E poi penso che Claude conterà nel panorama musicale francese. Per chi vuole vederlo lui in una stanzetta accogliente, è il momento.”

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