L’attore Pierre Vernier è morto mercoledì scorso all’età di 93 anni, lo hanno annunciato i suoi parenti.
Membro della Bande du Conservatoire, aveva recitato in numerosi film con Jean-Paul Belmondo.
In televisione, ha vinto numerosi premi per la sua interpretazione del generale De Gaulle nel 2009.
Era uno di quegli attori il cui nome non è necessariamente noto al grande pubblico, ma il cui volto e aspetto – la statura di un gentiluomo alto, il viso sognante e la ciocca castana sulla fronte – gli sono familiari. L’attore Pierre Vernier è morto mercoledì all’età di 93 anni a Vic-Fezensac, nel Gers, ha appreso sabato l’AFP dai suoi parenti.
Insieme a Françoise Fabian, è stato uno degli ultimi membri sopravvissuti della famosa Bande du Conservatoire, formata essenzialmente da studenti del Conservatorio Nazionale d’Arte Drammatica di Parigi all’inizio degli anni Cinquanta, oltre a Jean-Paul Belmondo, il suo nucleo, comprendeva anche Jean Rochefort, Claude Rich, Jean-Pierre Marielle, Bruno Cremer e Annie Girardot.
Attore prolifico, Pierre Vernier apparirà in una sessantina di film, tra cui un buon numero di successi popolari al fianco di Bébel come Il professionista de Georges Lautner en 1981 ou Itinerario di un bambino viziato di Claude Lelouch nel 1988.”Attenzione, esisto anche senza di lui!“, si divertiva a dire nel 2001 di quello che considerava “coscienza professionale incarnata“.
Nato Pierre Louis Rayer a Saint-Jean d’Angely in Charente, aveva lavorato anche con grandi registi, tra cui Henri Verneuil in Io… vieni Icare nel 1979 o Joseph Losey nel Il signor Klein con Alain Delon nel 1976. Questo amante dei cavalli era molto attivo anche in televisione. Nel 2009, ha ricevuto numerosi premi per il film televisivo Addio de Gaulle, addio su Canale +.
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Sul piccolo schermo, Pierre Vernier si è fatto un nome nel 1964 interpretando il ruolo di un vigilante nella telenovela “Rocambole”. A teatro aveva recitato sotto la direzione di Raymond Rouleau, Georges Wilson, Jean-Louis Barrault e Roger Planchon. Cavaliere dell’Ordine Nazionale al Merito, fu molto impegnato fino alla fine della sua vita nel settore associativo e caritativo, sottolineava chi lo circondava.
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