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Gordon Ramsay, il più francese degli chef britannici

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Lo chef Gordon Ramsay, a Versailles, nel 2024. WALDORF ASTORIA VERSAILLES – PALAZZO TRIANON

L’incontro con Gordon Ramsay è vicino al castello del Re Sole, al Waldorf Astoria Versailles, un palazzo che da quindici anni ospita uno dei suoi ristoranti. Ma mentre ci avviciniamo alla suite dove si svolge l’intervista, ci imbattiamo per la prima volta nella sua guardia del corpo, un armadietto a specchio con un sorriso bonario. E quando finalmente riusciamo ad avere accesso allo chef britannico di 57 anni, con i capelli arruffati e la fronte solcata da rughe profonde, il suo agente ci ricorda che abbiamo solo venti minuti di tempo per l’intervista. Un’accoglienza degna di una star di Hollywood.

Gordon Ramsay infatti è una star, forse lo chef più famoso al mondo. Sono passati vent’anni dal primo episodio di Gli incubi in cucina di Ramseyche ha ispirato Incubo in cucinanel 2004, che il conduttore si è fatto un nome terrorizzando i candidati di programmi televisivi ampiamente trasmessi. C’era La cucina dell’inferno (“La cucina dell’inferno”), La parola F − potremmo tradurlo come “la parola M…”), 24 ore all’inferno e ritorno (“24 ore all’inferno e ritorno”).

Questi programmi dai titoli evocativi lo hanno portato ad essere caricaturato come un bruto spietato anche nei cartoni animati o nei videogiochi. Del resto lui stesso è divertito dalla sua fama: in uno sketch a scopo comico, dove interpreta il proprio ruolo, lo vediamo racchiudere la testa di un’impiegata tra due fette di pane in cassetta e dirle: “Sei solo uno stupido panino!” » Una sequenza diventata cult su Internet.

L’errore sarebbe pensare che il personaggio sia solo uno spaventapasseri. Ma Gordon Ramsay è soprattutto un imprenditore che è riuscito a fare del suo nome un’etichetta, una garanzia di qualità. “Ho 89 locali in tutto il mondo, ottimi ristoranti, brasserie, banchi di street food, ricorda. E il mio team conta circa 2.500 dipendenti. »

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Blanquette di faraona, allium, vino giallo e succo di carne. JOHN CAREY / CUCINA HACHETTE
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Rombo della Cornovaglia, zucca Delica, clementina e shiso. Ricette tratte dal libro di prossima uscita “Restaurant Gordon Ramsay” (Hachette). JOHN CAREY / CUCINA HACHETTE

Questo grande sportivo – maratoneta, cintura nera di karate – dalla figura sempre affilata, ama le sfide. Riuscì persino a fondare una catena di hamburger negli Stati Uniti. “Tutti pensavano che fossimo pazzi ad aprire ristoranti di hamburger a Las Vegasride l’uomo d’affari. Abbiamo lavorato sulle nostre ricette con largo anticipo e uno dei nostri segreti è utilizzare un burro molto grasso e molto saporito per caramellare il ripieno. Il successo dei nostri hamburger continua ininterrotto da dieci anni, tanto che stiamo valutando di proporli anche in Francia. »

Resta una domanda: dietro la finestra mediatica e questo sproporzionato impero gourmet, cosa definisce la cucina di questo colosso capace di vendere pizze e menu gourmet? Per rispondere bisogna guardare alla carriera dello chef, ricca di incontri decisivi e di colpi di scena.

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