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Thierry Ardisson spera che Cyril Hanouna non trovi lavoro

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Tra Thierry Ardisson e Cyril Hanouna è in corso da diversi anni una guerra attraverso i media. E il conflitto non è destinato a finire dopo le ultime dichiarazioni dell’uomo in nero.

In un’intervista pubblicata da “TV Mag”, il conduttore e produttore 75enne si è detto “felice che C8 si fermi”. “Perché dare un programma politico di due ore al giorno ad Hanouna è come i Khmer rossi che, quando arrivarono in Cambogia, distribuirono mitragliatrici ai ragazzini di 12 anni”, spiega. È lo stesso per Hanouna. Non ha cultura politica. Ripete ciò che il suo burattinaio, Bolloré, gli chiede di dire. Promuove spudoratamente il Raggruppamento Nazionale. È radicalizzato”.

Thierry Ardisson ringrazia Arcom, l’ente regolatore dei media, che ha annunciato lo scorso luglio che avrebbe ritirato la sua frequenza DTT da C8. Una decisione che dovrà entrare in vigore il 28 febbraio 2025.

L’uomo della televisione spera “che Cyril Hanouna non trovi lavoro”. Aggiunge che nessuno lo assumerà. “È esaurito.” Secondo lui, neanche Vincent Bolloré lo assumerà.

Thierry Ardisson è in conflitto con il capo del gruppo Canal+ e ha portato C8 in tribunale nel 2019 per “rescissione brutale” del suo contratto.

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