Jean-François Kahn ci ha lasciato. Il fondatore di Evento del giovedì e di Mariannemorì all’età di 86 anni.
È Il punto che per primo annunciò la triste notizia. Proveniente da una famiglia composta da teste pensanti, padre filosofo, fratelli chimici e genetisti, Jean-François Kahn inizia la sua carriera come giornalista nel 1959 per il quotidiano Paris Presse l’Intransigeant che lo mandò a coprire la guerra d’Algeria. Lavora per Il mondo, L’Espressopubblicazione in cui pubblica le sue rivelazioni a cui porterà il caso Ben Barka. Nel 1971 diventa redattore editoriale di Europa 1 e nel 1977 direttore editoriale di Novità letterarie. Si vede anche in Il momento della verità. Negli ultimi anni della sua vita scrisse articoli per il settimanale Il punto e rimane anche editorialista del quotidiano belga La sera.
Negli anni ’80 ha creato la rivista Evento del giovedì e nel 1997, Marianne. Ne resterà il direttore editoriale fino al 2007. Ma continua a scrivere per la sua rubrica Blocco note fino al 2011. Ha scritto anche numerosi libri come Critica della ragione capitalistica, I Ribelli: Quelli che hanno detto noN, Victor Hugo, un rivoluzionario o anche I bullocrati
La scrittura di Il punto molto toccato dalla morte di Jean-François Kahn
Nell’articolo che annunciava la morte di Jean-François Kahn, la redazione ha firmato un documento commovente. “Il suo nome è quello di un eminente giornalista, ma anche, per noi, quello di un rimpianto. Il rammarico, condiviso da molti giornalisti, di non aver mai lavorato al suo fianco. Se non altro per la chiusura dei suoi diari, che voleva fossero deliziosi e in una canzone. Per lo spettacolo di un’intelligenza viva, che gli permetteva di vedere ciò che gli altri non vedevano. Per quest’arte del dibattito che non offende mai nessuno. Per questa capacità di pensare contro se stessi. Per il discorso trasversale, che potrebbe partire dai formaggi a latte crudo per arrivare a Robespierre. Per questo lato dei giorni felici, anche quando le cose non andavano bene”è scritto in particolare.