Nabilla reagisce più di 10 anni dopo a questa sequenza televisiva “cult” ma soprattutto molto sessista

Nabilla reagisce più di 10 anni dopo a questa sequenza televisiva “cult” ma soprattutto molto sessista
Nabilla reagisce più di 10 anni dopo a questa sequenza televisiva “cult” ma soprattutto molto sessista
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Cos’è in realtà un bimbo?

Nell’immaginario popolare (leggi: patriarcale), una bionda dal seno grande, semplicemente. Prova di ciò è che, dalla Pamela Anderson di ieri alla Sydney Sweeney di oggi, sono molte le star che affrontano questo stereotipo immaginato dagli uomini, lo denunciano o ancor più se ne riappropriano ironicamente, per meglio evidenziare il sessismo, assumendo il loro corpo e la loro sessualità pubblicamente. È il caso di Sydney Sweeney, che gioca sulle aspettative e sui cliché altrui allineando le battute al suo seno, considerato “troppo grande”.

Anche a costo di elogiare irriverentemente il suo “seno tremendo”. In modo che gli altri non lo facciano.

Ma il bimbo, più in generale, designa una donna considerata dal pubblico – e ancor più da quello maschile – come “troppo buona, troppo stupida”. Sì, la sottigliezza spesso si ferma al bivio. E in questo contesto, purtroppo, non mancano esempi di molestie pubbliche e mediatiche. Potremmo citare l’intero clan Kardashian. E, in termini di impatto, la loro versione francese: Nabilla, icona dei reality francesi degli anni 2010, appassionata di shampoo e soprattutto di autoironia.

Dieci anni fa, Nabilla era come un capro espiatorio. Il facile, ovvio oggetto delle battute più diffuse, tra sessismo “benevolo” (se questo esemplare esiste) e misoginia disinibita. Ma la gente “aveva diritto” perché “è Nabilla”. Sembra. Ed è qui che le battute più brevi sono le migliori.

E una sequenza su questo argomento, che ridicolizza la star dello schermo, continua a essere condivisa, più di 10 anni dopo. Un vero cult e un momento improbabile. Mitico, al punto da essere ancora una volta oggetto di dibattito sul set di Quelle époque, lo spettacolo di Léa Salamé. E fate reagire direttamente il principale interessato…

“Non capisci?”, “Stupido”, “Imbarazzante”: Nabilla reagisce a questa sequenza “cultiva” ma soprattutto sessista dello “spirito Canal”

Era lo “spirito del Canale”.

Naviga su un fenomeno mediatico e lancia qualche battuta su di esso. È quello che ha fatto nel 2013 l’editorialista Stéphane de Groodt al fianco di Nabilla, o Nabilla Benattia-Vergara con il suo nome completo, in “Le Supplement” su Canal+. Il comico noto per il suo linguaggio faceto e le sue battute linguistiche più o meno convincenti continua poi gioco di parole dopo gioco di parole. Come Desproges, ma in versione Grand Journal.

La reazione di Nabilla? “Non capisco niente!“. Imbarazzo sul set, che all’improvviso prende la forma di una gigantesca “cena da idioti” (al femminile) il cui ospite principale sarebbe, naturalmente, la star del reality. Nel 2025, Léa Salamé tira fuori la sequenza dal cassetto, tutti ridono (di nuovo) e lo stesso Stéphane de Groodt ne è molto orgoglioso. Questa scena ha fatto molto per la sua carriera di attore, a sentire lui: peccato per Nabilla. non è cambiato, quindi.

E il disagio non finisce qui…

Perché questa volta, più di 10 anni dopo, Nabilla finalmente reagisce alla rubrica.

Strizzando l’occhio a sostegno, prosegue con il suo tweet ironico: “Che momento incredibile, spero che un giorno finalmente me lo spiegherai…“. Questo è un riferimento alla sua reazione, dal vivo, nel 2013 su Canal (“Posso avere un auricolare per tradurre perché non capisco niente?“). Ma come puoi immaginare, i sessisti sono fuori. Antologia: “Non hai ancora capito la sua rubrica lol?”, “È una cosa da uomini, diciamo..”, “è solo un momento di imbarazzo tra 2 idioti”, “Donna stupida”, “Tu che spieghi è una cosa, saper capire è un’altra…“.

Sfortunatamente per Nabilla, su Twitter apparentemente ci sono solo vincitori del Premio Nobel.

Tuttavia, altri lo apprezzano di più. “Ah, ragazza mia, non c’è bisogno di fare lo stupido, non farmi questo, sei molto più intelligente di quanto sembri“, reagisce un internauta. QED.

Mentre il pubblico di ieri e di oggi sembra banchettare con un cosiddetto “idiota” proclamato tale (anche se si è espresso negli anni su femminismo, violenza sessista, e perfino il processo Mazan), altri sembrano più lucidi sulla natura di uno spettacolo mediatico che, nonostante i progressi femministi, sembra sempre riciclare gli stessi meccanismi banali. E non il più rispettoso.

Anche se apparentemente c’era del “genio”.

Divertente cambiamento cognitivo in un momento in cui anche Paris Hilton affronta l’implacabilità misogina contro le femminucce. Ed ecco la sua salutare battuta finale”Non sono una stupida bionda, so solo come farla sembrare davvero bella!“. Una tirata che calza a pennello a Nabilla, che per qualche motivo sconosciuto sembra ancora affascinare le persone dalla mentalità ristretta in cerca di sessismo. Dovremmo ridere o piangere per questo?

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