Laure Manaudou impedisce il “revenge porno” con la figlia adolescente

Laure Manaudou impedisce il “revenge porno” con la figlia adolescente
Laure Manaudou impedisce il “revenge porno” con la figlia adolescente
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Se vent’anni fa le imprese natatorie di Laure Manaudou fecero notizia, anche la sua vita privata fece scalpore nei media. La sua abilità sportiva è iniziata con una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene quando aveva solo 17 anni. Il fervore ha portato ad un’intensa copertura mediatica alla quale la campionessa, oggi 38enne, non era né preparata né consenziente e che ha vissuto come una “molestia”.

“Abbiamo bisogno di immagini e non abbiamo più scelta. Il consenso non è stato rispettato, non mi è stato chiesto se possiamo scattare questa immagine, se possiamo richiedere un’intervista. Era aggressivo”, ricorda in C per teLaure Manaudou, davanti alle immagini dei giornalisti riuniti ai bordi della piscina mentre si allena, poco prima delle Olimpiadi di Pechino 2008.

Avviso sul porno vendetta

Ma le immagini più dolorose sono quelle, intime, rivelate da un ex fidanzato, che hanno scatenato un’ondata di insulti contro Laure Manaudou. “Per 15 anni ho ricevuto foto con insulti, è stato molto tempo”, ricorda.

Un trauma di cui ha parlato anche nella sua autobiografia uscita nel 2022, Tra le righein cui spiegava di aver pagato “da anni una società che si occupa di cancellarli da Internet non appena riemergono. Ma regolarmente gli idioti me li ricordano, me li rimandano su Twitter o li rimettono in circolazione”. Se all’epoca il termine “revenge porno” non esisteva, oggi è un reato, punibile con due anni di reclusione e una multa fino a 60.000 euro.

Oggi madre di una giovane adolescente di quasi 15 anni, Manon (così come di Lou, sette anni, e Sacha, quattro anni), la sportiva è molto attenta ai rischi del vendetta porno, contro il quale mette in guardia la figlia anziano. “Cerco di fare prevenzione e gli dico che bisogna stare attenti perché è successo a me. E non dovresti farlo. Poi ci sono tutti i telefoni, i social network. Ai miei tempi, venti anni fa, non ce n’erano molti. Quindi bisogna stare attenti”, avverte Laure Manaudou.

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