In onda questa domenica 12 gennaio 2025 alle 23:05 su Arte, il documentario Sharon Stone, l’istinto di sopravvivenza il pennello toccante lo annoiava come una donna libera dalla forza di carattere impressionante.
Il 7 maggio 1992, una giovane donna di 34 anni calcava il tappeto rosso della Croisette insieme al premio Oscar Michael Douglas (allora pagato 24 volte di più di lei). Quasi sconosciuto prima della proiezione di Istinto di base all’apertura del Festival di Cannes, Sharon Stone esce dalla sala da star. “I fan mi hanno rubato i vestiti, le lenti a contatto, lo spazzolino da denti e hanno derubato la mia suite”.ricorda. L’atto di nascita di un’icona della settima arte, nonché il punto di partenza di un’esperienza emozionante e perfino commovente Sharon Stone, l’istinto di sopravvivenza. Narrato da Julie Gayet, questo documentario ricco di aneddoti poco conosciuti e interviste d’archivio ripercorre brillantemente la vita dell’attrice.
La copertina Playboy di Sharon Stone nel 1990
Da quanto può ricordare, Sharon Stone ha sempre desiderato una carriera sui set cinematografici. “Mia madre diceva che quando sono uscita dal suo grembo ero già un’attrice”menziona. Proveniente dalla sua Pennsylvania rurale, questa attrice in erba si confronta, al suo arrivo a Hollywood, con la triste realtà di un sistema patriarcale amante degli stereotipi. L’ambiente allora vede in esso soltanto la sua vantaggiosa plasticità e lo incatena “fidanzata, amante, bionda sconsiderata o donna fragile”. Timida per natura, ma soprattutto molto intelligente, sceglie di conformarsi all’immagine che le viene data. Nel luglio del 1990 creò un personaggio completamente disinibito e posò nuda sulla copertina di Playboy.
Sharon Stone, Golden Globe come migliore attrice per Casinò
Già ottima nel suo dualismo contro Arnold Schwarzenegger in Richiamo totalepoi vede Istinto di base l’opportunità da sogno di esistere sotto le spoglie di a “psicopatico brillante”. Nonostante il successo del film, i cliché continuano a essere duri a morire. Ma non perde occasione per affermarsi, al punto che gli studios la soprannominano “i balli più grandi di Hollywood”. Lotta per dimostrare il suo talento… fino alla consacrazione contro Robert De Niro nel Casinò nel 1995. Un Golden Globe come migliore attrice in tasca, ha provato tutti i generi. Prima che una gravissima emorragia cerebrale mettesse fine alla sua carriera. Faticando a trovare ruoli interessanti, Sharon Stone rivede le sue priorità: la sua famiglia, la sua salute, le sue battaglie (in particolare contro l’AIDS). Ai tempi del movimento #MeToo se ne discute pubblicamente “suo nonno pedofilo” tanto quanto le aberrazioni sistemiche di Hollywood. In questo ambiente, lo ha fatto “visto tutto”. E lei “sopravvissuto” !