“Non mi interessa!” Alla domanda sul fatto che molte persone non capiscono i suoi testi, un misto di slang spagnolo e portoricano, la star del reggaeton Bad Bunny non si è discostata dalla sua autenticità, uno dei motivi del suo immenso successo dall’inizio degli anni ’20.
Già ai vertici della scena latina alla fine degli anni 2010, l’artista ha assunto una nuova dimensione, senza mai rinnegare le sue origini. Non si tratta di parlare o cantare in inglese, né di dare un posto d’onore ai produttori e agli artisti famosi dell’industria americana nei suoi album. Annunciato alla fine del 2024, il suo sesto album “Debí Tirar Más Fotos» non fa eccezione alla regola. Al contrario, lo consacra dando un colore politico e di protesta ai suoi inni pop realizzati e maturati a Porto Rico, un territorio non incorporato degli Stati Uniti.
Più che l’ultima uscita di una star globale, questo nuovo disco ha qualità sufficienti per portare il rapper e cantante trentenne tra le fila degli artisti che segneranno la loro epoca.
Al di là di questa nuova esplorazione artistica, Benito Antonio Martínez Ocasio conserva la sua magia di creatore di successi latini, ampiamente confermata nelle sue due uscite precedenti. “Un Verano Sin Ti” (2022), l’album più ascoltato nella storia di Spotify, poi “Nadie Sabe Lo Que Va a Pasar Mañana” (2023) le hanno permesso di entrare nel mondo delle megastar, performance nella locandina principale di Coachella e storia d’amore con Kendall Jenner a supporto.
Questo nuovo disco, illustrato con due sedie bianche di fronte a un banano sull’isola caraibica, dovrebbe convincere gli ultimi resistenti. La celebre rivista “Rolling Stone” lo ha già validato, assegnando a Bad Bunny il punteggio massimo. Cinque stelle per qualcuno che non è più una stella cadente…