Nell’aprile 2024, Partita di Parigi ha scelto di mettere la band Splendid in prima pagina, proprio per festeggiare il suo 75° anniversario; vale a dire se queste sette persone divertenti – Josiane Balasko, Michel Blanc, Marie-Anne Chazel, Christian Clavier, Gérard Jugnot, Thierry Lhermitte e Bruno Moynot – fanno ormai parte delle nostre vite. Questo, del resto, ci ricorda un’epoca in cui esistevano film unificanti, capaci di unire tutti i francesi. Andavamo a vedere l’ultimo Gabin, l’ultimo di Funès, l’ultima Bébel… l’ultimo Splendid.
Anche Delphine Ernotte, capo magliaia di France Télévisions, non si è sbagliata, in piena reclusione. Avrebbe potuto trasmettere l’opera completa di André Téchiné o Marguerite Duras; preferiva i film sopra menzionati. Non così stupido, il Mistinguett. Ma torniamo alle nostre capre. Così, in occasione del suo cinquantesimo anniversario, il gioioso team Splendid ha appena pubblicato un lavoro rinvigorente che riassume la loro avventura dal 1974, Lo Splendido sullo Splendidoben sottotitolato: “ Ci siamo divertiti così tanto. »
Cinema populista?
Tuttavia, dalla commedia alla tragedia, spesso c’è solo un po’ di nulla; come la morte dell’amico Michel Blanc, a cui è dedicato questo libro. Michel Blanc è stato forse il migliore tra loro, in ogni caso quello che ha avuto la carriera più ricca; alla fine in particolare, con questi due gioielli che sono Piccole vittoriedi Mélanie Auffret, e Marie-Line e il suo giudicedi Jean-Pierre Améris, uscito nel 2023, mentre era ancora in vita. Ha scavato il filone iniziato con quest’altro capolavoro che è Signor Hire (1989), di Patrice Leconte, tratto da un libro di Georges Simenon: quello di queste piccole persone capaci di realizzare grandi cose. Populismo nel senso più nobile del termine, verrebbe da dire. Fu anche lo stesso Leconte a intuire per primo le potenzialità cinematografiche della banda Splendid, nome del loro cinema installato in una cantina situata a due passi dall’Odéon, a Parigi, come ricorda nelle sue emozionanti Memorie, Sono un impostore (Flammarion): “ Erano solo un gruppo di sciocchi ispirati. Praticavano una commedia decisamente moderna che non prendeva nulla in prestito dal boulevard e che immaginavo che, trasposta davanti a una macchina da presa, avrebbe mandato al museo tutte le sciocchezze che allora fiorivano nel cinema. » Ben visto.
E fu vedendoli eseguire uno dei loro primi pezzi, Amori, molluschi e crostaceiche suggerì di adattarlo per il cinema. Lo sarà quindi Il Bronzatonel 1978. Il film ha totalizzato due milioni di spettatori. Non sorprende che le critiche lo respingano. Le persone abbronzate vanno a sciaregirato l’anno successivo dallo stesso Patrice Leconte, fece quasi altrettanto bene e la critica non fu certo migliore. Intervistato a giugno 2020 dalla rivista SchnockJosiane Balasko ricorda: “ Molti critici lo trovarono estremamente volgare. […] Alla fine non ci importava, al pubblico il film piaceva. »
Ridi degli altri mentre prendi in giro te stesso…
Marie-Anne Chazel dà la sua piccola spiegazione su questo amore che non è mai stato negato: “ Abbiamo sempre cercato di dare a questi personaggi che hanno questa meschinità, questa meschinità, questa mediocrità, allo stesso tempo qualcosa di molto umano e molto accattivante. Penso che sia per questo che la gente ci ama. » In effetti, è anche di loro stesse che ridono, sempre secondo Josiane Balasko a proposito di Thierry Lhermitte che interpreta Braccio di Ferro, il patetico flirt di queste signore: « Thierry sa come interpretare gli idioti in un modo incredibile! Ha un talento pazzesco per questo, lui che ha un’intelligenza notevole, sa come avere uno di quegli sguardi vuoti… »
Jean-Marie Poiré, rocker e realista…
Poi arriva il periodo di Jean-Marie Poiré, con Babbo Natale è spazzatura (1982) et Il nonno resiste (1983). Ecco un altro personaggio pittoresco oltre a quest’uomo: figlio del produttore Alain Poiré, che allora regnava sovrano sul cinema francese, ex rocker drogato all’interno del gruppo The Frenchies, la cui ultima cantante, Chrissie Hynde, sarebbe poi diventata la dei Pretenders, e incidentalmente un realista per convinzione: “ Io sono per la Francia di Luigi VI il Grosso. Dopo la Rivoluzione francese diventò una merda », affermava, coraggiosamente, allo stesso tempo Schnocknel novembre 2012.
Anche in questo caso, questi due film furono un enorme successo di pubblico e, da allora, furono costantemente ritrasmessi in televisione. Sorge però una domanda: potremmo rifare tali pochade oggi? Non è da temere. In Babbo Natale è spazzaturac’è ovviamente Katia, il travestito interpretato da Christian Clavier. Oggi verrebbe accusato di essere una caricatura omofobica. In quest’opera commemorativa, Thierry Lhermitte preferisce riderci sopra: “ Katia è diventata da anni una musa LGBT. È pazzesco, non ce lo aspettavamo assolutamente. Era comunque il travestito più improbabile di sempre! »
Adolfo Ramirez ora di dominio pubblico
Per quanto riguarda Il nonno resisteun disagio simile potrebbe sorgere anche con Adolfo Ramirez, il gestapista francese interpretato da Gérard Jugnot, vile ed esilarante. Chi commenta, di lui: “ La gente ama la spazzatura! Dopo Babbo Natale, anche Ramirez è diventato un cult. Mi è stata inviata la foto di un ragazzo che aveva un tatuaggio della testa di Ramirez che urlava “Hop, hop, hop” sul braccio. Strabiliante! »
È vero che questi quattro film fanno ormai parte del patrimonio nazionale. La prova è che Manuel Valls, noto per il suo carattere arrabbiato e autoritario, quando era primo ministro, era soprannominato “Rami” da quelli intorno a François Hollande!
La caratteristica di certi personaggi divenuti di dominio pubblico è quindi che finiscono inevitabilmente per sfuggire ai loro creatori. Non è dato a tutti. Evidentemente è stato per questo grande gruppo di amici di cui Jean-Marie Poiré ha affermato: “ Non ha senso dire cose cattive su qualcuno dello Splendid a qualcuno dello Splendid, altrimenti verrai fregato. » Ciò esige un rispetto che hanno già acquisito da molto tempo.
NB: L’impasse è stata superata deliberatamente Il Bronzato 3 (2006), un film che non si è imposto e al quale Patrice Leconte e la sua brava squadra si limitano a sostenere a parole.
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