Lio si è trasferita in “C l’hebdo” fornendo il suo sostegno a Gisèle Pelicot

Lio si è trasferita in “C l’hebdo” fornendo il suo sostegno a Gisèle Pelicot
Lio si è trasferita in “C l’hebdo” fornendo il suo sostegno a Gisèle Pelicot
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Lio in “C l’hebdo”
Schermata

La cantante è intervenuta sabato al talk show di 5 mentre tra pochi giorni verrà emessa la sentenza sul processo per stupro di Mazan.

Il verdetto del processo per stupro di Mazan è atteso per il 20 dicembre. Dominique Pelicot ha drogato, violentato e ha fatto violentare sua moglie per dieci anni. Rifiutando di andare a porte chiuse, Gisèle Pelicot è diventata portavoce contro la violenza sessuale, in Francia e all’estero.

Lo scorso fine settimana, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un centinaio di attiviste del collettivo Femen si sono mobilitate davanti alla piramide del Louvre a Parigi. Hanno cantato a torso nudo “Donna, vita, libertà”. Tra loro, Lio, invitato questo sabato 30 novembre al talk show di Aurélie Casse, accompagnato da Juliette Campion, giornalista che segue il processo per Franceinfo. “Un momento molto forte, molto gioioso, molto insieme. Questo corpo ci appartiene, è molto logico desessualizzare il seno”stima la cantante di “C l’hebdo” il cui impegno femminista non ha più bisogno di essere dimostrato.

In questo processo, la vergogna ha cambiato lato. Grazie alla dignità e alla forza di questa donna.

Lio in “C l’hebdo”

Come quando nel 2006 sul set di “Tutti ne parlano”, dove denunciò quella che considerava una rivoltante “indulgenza” di Muriel Cerf nel suo libro Bertrand Cantat o il canto degli automi. Tre anni prima, il cantante dei Noir Désir aveva assassinato l’attrice Marie Trintignant.

Alla menzione di Gisèle Pelicot che per undici settimane ha affrontato questi uomini accusati di averla violentata, Lio non può nascondere la sua emozione: “In questo processo la vergogna ha cambiato lato. Grazie alla dignità e alla forza di questa donna, e non so dove la prenderà. Come poteva osservare l’insopportabile? Penso che sia al di là della sofferenza.”Stima Lio. “Gli dobbiamo molto per la vergogna di cambiare schieramento. Era necessario. Ci è voluto questo coraggio ricorrente per diversi giorni. Far vedere a tutti quanto ha resistito.analizza.

“È un’emozione rigenerante”ritiene Lio prima di aggiungere: “Vorrei dire a Gisèle Pelicot “grazie”. Ha tutta la mia ammirazione e le mando tutto il mio coraggio perché so cosa significa avere figli e nipoti e non ha finito con questa sofferenza familiare con cui dovranno confrontarsi. Non va via così, credimi..

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