Le star di tutto il mondo si sono riunite il 29 novembre sul tappeto rosso del Palais des Congrès marocchino per lanciare la 21esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Marrakech.
Riunire il cinema di tutto il mondo: il Festival Internazionale del Cinema di Marrakech ha mantenuto la sua promessa per l’apertura della sua 21a edizione. Così, il pubblico del festival ha visto sfilare ieri, 29 novembre, sul tappeto rosso del centro congressi marocchino: il presidente della giuria italiano, Luca Gadagnino, accanto ai suoi giurati americani – Andrew Garfield, Patricia Arquette -, dall’australiano Jacob Elordi, della francese Virginie Efira, ma anche dei registi iraniani e argentini Ali Abbasi, Santiago Mitre, della regista indiana Zoya Akhtar e dell’attrice marocchina Nadia Kounda.
Questa prestigiosa giuria è stata seguita dagli ospiti del festival: Philippine Leroy-Beaulieu, Monica Bellucci e Tim Burton, oltre a Justine Triet, Marina Foïs, Monia Chokri, Vincent Perez e la direttrice del festival, Mélita Toscan du Plantier. Tutti hanno partecipato alla cerimonia di apertura durante la quale Lucas Guadagnino ha tenuto il suo discorso in un francese impeccabile e poi sono rimasti per la proiezione del film di Justin Kurzel, L’Ordine, indossato da Jude Law.
Il giorno successivo, i festeggiamenti sono ripresi alla grande con la conferenza stampa della giuria e una masterclass di Justine Triet, regista vincitrice della Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 2023 per il suo film Anatomy of a Fall. Durante questa conversazione ospitata dalla sua amica e produttrice Marie-Ange Luciani, la regista è tornata ai suoi inizi come regista di documentari, ma anche all’evoluzione del suo cinema, al suo modo di fare film e al suo legame con le sue attrici. Uno scambio ricco e stimolante seguito dai frequentatori del festival, ma anche da Marina Foïs, Monia Chokri, Vincent Perez e persino Philippine Leroy-Beaulieu. Qual è il prossimo passo? Nel pomeriggio salirà sul palco del nuovo Meydene Theatre Tim Burton. Il primo giorno del Festival pone già l’asticella molto in alto.