La vicenda è rivelata dalla rivista Politico che ha pubblicato mercoledì le testimonianze di nove presunte vittime, che affermano di aver subito violenze verbali o fisiche da parte di Gérard Darmon durante delle riprese effettuate tra il 2018 e l’estate del 2024. Un tecnico, allora stagista, ha detto al settimanale che il 78enne -il vecchio attore gli avrebbe detto sul set: “Possiamo fare l’amore, puoi venire a casa mia”. Nonostante il suo rifiuto, Gérard Darmon avrebbe molestato lei e le avrebbe fatto commenti offensivi: “Mi ha parlato molto male. Mi ha detto ‘ciao cagnolina, preferisci che ti chiami cagnolina o troietta?’. »
Contattata dalla rivista, la produttrice del film ha assicurato “di aver cambiato postazione di lavoro quando è venuta a conoscenza dei fatti”. Il tecnico, dal canto suo, critica la produzione per non averla “protetta”. Oltre a questo tecnico, altri due accusano Gérard Damon di aver fatto commenti inappropriati nei loro confronti durante le stesse riprese. “Le sue intenzioni sono chiare, anche se penso che per lui sia uno ‘scherzo’”, dice uno di loro.
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Tuttavia, “i membri della produzione (su quattro riprese, ndr) hanno avvertito le persone più in contatto” con Gérard Darmon, ma “senza discutere direttamente con l’attore”, rivela la pubblicazione. Un’altra vittima testimonia: “L’unica interazione che è capace di avere con me è sul mio aspetto fisico. Sentivo che il mio corpo veniva osservato, esaminato”. Aggiunge che si sentiva “completamente insicura sul set”.
Un tecnico ha rivelato anche il biglietto che l’attore le aveva scritto sul suo taccuino al termine delle riprese del film “Cosa facciamo adesso? “, uscito a ottobre: ”Non abbiamo parlato molto, ma ti guardavo [sic] quando non lo sapevi. E mi è piaciuto. Arrivederci “. Gérard Darmon si sarebbe mostrato negativamente anche sul set del film “Amiamoci vivi”, nell’estate del 2024, facendo “diverse osservazioni umilianti e battute di carattere sessista” a un tecnico. Informata, la produzione “ha appoggiato il tecnico” e “ha proposto che non ci fosse più un’interazione diretta con l’attore”. Quest’ultimo nega tutte queste accuse.