“Sono l’unico capitano della mia barca”: Audrey Tautou rivela un nuovo lato del suo mondo

“Sono l’unico capitano della mia barca”: Audrey Tautou rivela un nuovo lato del suo mondo
“Sono l’unico capitano della mia barca”: Audrey Tautou rivela un nuovo lato del suo mondo
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Con “Superfacial”, un album fotografico pubblicato da Fisheye, Audrey Tautou rivela un nuovo lato del suo mondo. Mescolando autoritratti, lettere di fan e riflessioni personali, esplora il suo status di star mettendo in discussione il suo rapporto con la notorietà. “Sono l’unico capitano della mia barca”scrive, come per affermare un controllo ritrovato.

Ma questa barca, all’apice della sua fama, ha vissuto momenti burrascosi, come ha confidato in un’intervista al quotidiano “Le Parisien”: “Durante le riprese di Amélie Poulain, tutti mi avvisavano di ciò che sarebbe potuto accadere: Jean-Pierre Jeunet, Mathieu Kassovitz, Jamel Debbouze… Per me era totalmente astratto. »

Il 2001 segnò una svolta radicale. Se “Vénus Beauté (Institut)” aveva già rivelato il suo talento, l’ondata di Amélie Poulain l’ha spinta in una dimensione che non aveva previsto. “Prima avevo fatto Vénus Beauté (Institut) che aveva avuto molto successo, e avevo vinto il César… Ma con Amélie, è stato molto improvviso e molto importante. »

Il successo internazionale del film gli ha trasformato la vita. Ovunque vada, la riconosciamo. “Non potevo rimanere anonimo da nessuna parte. Sono stato in Perù, Cile, Argentina, Russia, Canada, Giappone e Cina, sono stato riconosciuto ovunque. »

Di fronte a questa travolgente notorietà, l’attrice ha adottato strategie per proteggersi. “Quando camminavo per strada o quando entravo in un ristorante, guardavo sempre in basso”, dice ancora, precisando questa osservazione. “Avevo ancora un lavoro che amavo, ho conosciuto persone fantastiche, viaggi meravigliosi, esperienze straordinarie ed uniche…”

Oggi Audrey Tautou, madre dal 2019, continua la sua vita artistica fuori dai riflettori del cinema ed è nella fotografia e nella scrittura che sembra trovare il suo sbocco. “ Poiché non era qualcosa che avevo cercato o sperato – per quanto strano possa sembrare quando si vuole fare l’attrice – ho vissuto questo fenomeno con distanza. Per questo ho documentato quello che mi stava succedendo con foto e testi”spiega al quotidiano francese.

Leggi anche: “Il favoloso destino di Amélie Poulain”: il regista rifiuta di girare un secondo film perché “Parigi è brutta adesso”

Con Superfacial, Audrey Tautou invita i suoi fan a scoprire una parte di sé che non avevano mai visto prima. Un modo per voltare pagina sul favoloso destino di Amélie Poulain creandone una nuova opera.

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