Maïwenn, Isild Le Besco e la sorella Leonor che esce dall’ombra: la madre radicale sulle figlie che “le danno filo da torcere”

Maïwenn, Isild Le Besco e la sorella Leonor che esce dall’ombra: la madre radicale sulle figlie che “le danno filo da torcere”
Maïwenn, Isild Le Besco e la sorella Leonor che esce dall’ombra: la madre radicale sulle figlie che “le danno filo da torcere”
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Non più nella loro ombra: sorella minore delle attrici e registe di talento Maïwenn e Isild Le Besco, Léonor Graser si è gradualmente rivelata negli ultimi mesi, quando ha appena festeggiato il suo 40esimo compleanno. Grazie al suo talento, anche lei: sociologa, la giovane è un’autrice sempre più riconosciuta e ha collaborato in particolare all’autobiografia di sua sorella Isild, Di’ veropubblicato diverse settimane fa.

Un lavoro comune che ha permesso loro di ritrovarsi dopo diversi anni di allontanamento: separati quando la giovane cadde sotto l’influenza di Benoit Jacquot a 16 anni, mentre sua sorella era adolescente, finirono “tornare insieme” negli ultimi anni. Entrambe quarantenni e madri divorziate, hanno potuto anche affrontare i loro traumi infantili.

Traumi che devono a una gioventù insolita: figlie dell’attrice e giornalista Catherine Belkhodja ma nate da due padri diversi, le giovani sono cresciute in un poverissimo appartamento a Belleville e hanno sofferto per molti anni la povertà e la violenza della madre.

Una “donna libera” e pacifica

Una mamma di cui tutti e tre hanno parlato molto ma che i nostri colleghi da sempre Pubblicazione voleva fare domande per conoscere la sua versione. Ancora eccentrica secondo loro, la sessantenne si è difesa da tutte le critiche rivolte a lei: “Ho dato tutto alle mie figlie, anche se oggi mi fanno incazzare. Ho aperto la strada, rotto le barriere sociali, i codici con gli uomini…“, ha argomentato, prima di osservare: “Léonor, come le altre, è una donna brillante e libera.

Una brillante figlia minore, riconosciuta da un fisico tedesco, figlio di un nazista, che considerò a lungo come suo padre, prima di apprendere che era in realtà la figlia di un figlio di un sopravvissuto al campo di concentramento. E che è fuggita presto dallo schema familiare: se da piccola si è sottoposta a casting e ha ottenuto piccoli ruoli, come le sue due sorelle maggiori e i suoi due fratelli, non c’era dubbio che lei entrasse nel mondo del cinema, un”mezzo dell’ego, il narcisismo“.

Lontano dal cinema per una vita “sana”.

Spiegando alla madre che voleva fare qualcos’altro, inizialmente fu accolta piuttosto male: “Innanzitutto, Léonor dichiarò di voler fare la governante. Gli ho detto: ‘Vai avanti, prendi uno spazzolone, ti faccio vedere come ti tratteranno le donne borghesi’“, ha ricordato Catherine Belkhodja. Ma Léonor non ha lasciato andare il suo bisogno di sfuggire ai desideri di sua madre. E uscendo di casa a 17 anni, ha intrapreso lavori saltuari e ha partecipato alla scrittura di copioni, colonne o persino libri per continuare gli studi fino a un anno fa. dottorato in sociologia.

Ora divorziato da un educatore di famiglia “semplice, sano, amorevole“, e madre del figlio Paceo, nato nel 2014, la giovane è felicissima di aver ritrovato la sorella e confida che”con questo libro, [elles se sont] risaldato“. E se i rapporti sono ancora molto difficili con Maïwenn, non ha dubbi, tornerà. Almeno, speriamo per loro…

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