23 anni dopo la sua prima messa in scena Il gabbiano di Cechov, Stéphane Braunschweig riporta alla ribalta questo testo nella stessa traduzione di quella commissionata ad André Marcowicz e Françoise Morvan nel 2001, ma con uno sguardo intriso di nuove preoccupazioni e domande sul mondo. L’autore russo, inoltre, è ben noto al regista che ha già prodotto altre tre opere teatrali nel suo repertorio: Il frutteto dei ciliegi nel 1992, Le tre sorelle nel 2007, quindi Zio Vanja nel 2020.
Dopo una carriera di quasi 30 anni come direttore di istituzioni teatrali – il CDN di Orléans, il TNS, il Théâtre de la Colline – di cui 8 anni alla direzione dell’Odéon, Stéphane Braunschweig ha deciso di tornare al suo primo amore: il lavoro artistico. Nel 2025 andrà in scena Il Flauto Magico da Mozart a Stoccolma, Il matrimonio segreto de Cimarosa all’Opera San Carlo di Napoli, ed Iolanta di Čajkovskij all’Opera di Bordeaux.
Il gabbiano di Anton Chekhov tradotto dal russo da André Markowicz e Françoise Morvan, apparso nel 2001 da Actes Sud nella raccolta Babel. Lo spettacolo diretto da Stéphane Braunschweig all’Odéon-Théâtre de l’Europe (Parigi 6) andrà in scena dal 7 novembre al 22 dicembre 2024.
Clip audio:
- Estratto da Il gabbiano di Anton Chekhov messo in scena da Stéphane Braunschweig
- Archivio di Eric Ruf sulla cultura francese nel 2018
- Archivio di Antoine Vitez sulla cultura francese nel 1975
- Canzone finale: L’anima slava di Boris Vian interpretato da Jacques Higelin