40 anni fa, Claude Chabrol girava nelle strade di Forges-les-Eaux e Gournay-en-Bray

40 anni fa, Claude Chabrol girava nelle strade di Forges-les-Eaux e Gournay-en-Bray
40 anni fa, Claude Chabrol girava nelle strade di Forges-les-Eaux e Gournay-en-Bray
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Laurent Hellier

Pubblicato il

12 novembre 2024 alle 17:14

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Novembre 1984 a Forges-les-Eaux, telecamere cinema invadere le strade. Stiamo girando! E non solo qualsiasi cosa: Pollo all’acetoe.

Appena 40 anni fa, Claude Chabrol installava le sue macchine fotografiche nelle strade di Forges-les-Eaux, vicino al casinò, sulla route de Neufchâtel e in alcuni bar e ristoranti…

Il film Pollo all’aceto è stato girato in gran parte intorno a Place Brevière e nell’area circostante.

Una porta chiusa e buia

Adattamento cinematografico di un thriller di Dominique Roulet, Chicken in Vinegar ci immerge nel cuore di una camera di provincia oscura e cinica.

Una storia di truffa immobiliare attorno a tre rispettabili borghesi, un medico (Jean Topart), un macellaio (Jean-Claude Bouillaud) e un notaio (Michel Bouquet). Si tratta di recuperare la casa della famiglia Cuno ad un costo minore. Una vedova invalida su una sedia a rotelle (Stephane Audran) e suo figlio un giovane postino (Luca Belvaux).

Inizia una situazione di stallo mentre viene scoperto un cadavere. Poi venne chiamato un ispettore di polizia Jean Poiret.

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All’epoca i film venivano girati in campagna e il pubblico non era mai lontano. Nemmeno il giornalista. Chabrol esige il suo poltrona Di direttore “da rispettare”. Umorismo in stile Chabrol ma quando arriva il momento di girare, diventa serio.

“Hanno degli ottimi calvados” dice Pauline Laffont (giovane attrice) che ha appena salutato i vicini dalle riprese.

Claude Chabrol coglie l’occasione per rispondere alle domande di giornalisti.

Ciò che mi interessa in Chicken in Vinegar è mostrare l’influenza che le persone possono avere sul destino degli altri. La provincia è il terreno ideale. È un microcosmo. Nelle grandi città è lo stesso, ma più tortuoso.

Claude Chabrol

Quanto al titolo del film, che non è quello del libro (One Death Too Much), Claude Chabrol dà la sua spiegazione: “È un thriller in cui l’ispettore di polizia (quindi un pollo), interpreta un ruolo enigmatico. E visto che il tono è piuttosto acido e il pollo all’aceto è un piatto davvero delizioso…

Più che la storia, il titolo riassume lo spirito del film.

Claude Chabrol

E questa mattina del novembre 1984, il regista ha girato una scena d’amore in un elegante studio. Louis (Lucas Belvaux) e Henriette (Pauline Laffont) sono innamorati. A letto, Louis sembra felice. E per una buona ragione. Alla finestra, Henriette indossa un grembiule, le natiche per aria. Questa è la terza inquadratura della scena.

La troupe cinematografica è ridotta al minimo.

HA Forges-les-Eaux40 anni dopo, ce lo ricordiamo ancora riprese che è durato 7 settimane principalmente in città.

Una scena all’obitorio di Gournay-en-Bray

Claude Chabrol e Jean Poiret ho trascorso 7 settimane a Forges-les-Eaux e un giorno a Gournay-en-Bray.

Le riprese si sono svolte nel obitorio dell’ospedalel. Più precisamente nei sotterranei, se dobbiamo credere a L’Eclaireur dell’epoca, il cui giornalista riuscì ad arrivare sul set. “È stato nella camera funeraria che abbiamo sorpreso la squadra riunita dal regista” spiega l’articolo del novembre 1984.

Claude Chabrol sarà meno loquace ma collaborativo sulla trama del film. “Il tono del film è acido e allegro”, confida il regista.

All’ospedale di Gournay-en-Bray verrà finalmente girata una scena importante. Vediamo Jean Poiret lì, commissario la polizia viene a riconoscere il corpo della moglie del medico del paese, la cui morte “accidentale” interroga l’investigatore.

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