Aymeric Lompret, la vita dopo Inter

Aymeric Lompret, la vita dopo Inter
Aymeric Lompret, la vita dopo France Inter
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Ha lasciato Inter in primavera per solidarietà con Guillaume Meurice: sul palco, il comico Aymeric Lompret discute di questioni sociali in tono corrosivo… senza dimenticare di criticare il suo ex datore di lavoro.

“L'emittente è diventata un po' più di destra… Almeno si è depoliticizzata, direi”, confida all'AFP il comico 36enne, che dice di rammaricarsi della fine dello show di Charline Vanhoenacker, dove aveva una colonna.

Se questa radio è oggetto di “qualche battuta” durante il suo programma, non vuole soffermarsi troppo sull'argomento. “Ho ancora degli amici lì”, sottolinea.

Questa partenza da France Inter, a sostegno di Guillaume Meurice, licenziato per le dichiarazioni controverse nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sembra aver rafforzato il suo legame con il pubblico, mentre il suo spettacolo “Yolo” è in tournée fino alla fine del 2025.

“La scelta di Aymeric di affermarsi in questo modo ha rafforzato il nostro desiderio di vederlo sul palco”, testimonia Sébastien, uno spettatore incontrato durante uno spettacolo a Parigi e che non vuole fare il suo nome.

Scritto in collaborazione con Pierre-Emmanuel Barré, un altro comico che ha sbattuto la porta a France Inter nel 2017 dopo uno sketch a favore dell'astensione al secondo turno delle elezioni presidenziali che è stato rifiutato, questo spettacolo parla della solitudine attraverso un personaggio senzatetto alla ricerca del suo cane.

– “Un po' solitario” –

Questo personaggio isolato è un filo conduttore che consente ad Aymeric Lompret di affrontare una vasta gamma di argomenti, dall'ascesa dell'estrema destra al cibo spazzatura e allo sviluppo personale.

Il comico di sinistra attacca direttamente anche i “fascisti”, di destra, personaggi mediatici come Cyril Hanouna, o l'abate Pierre, ex personaggio preferito dei francesi, preso di mira da luglio da una serie di testimonianze di donne sulle violenze sessuali commesse tra gli anni Cinquanta e gli anni 2000.

Da settembre, Aymeric Lompret ha ritrovato un microfono unendosi a Guillaume Meurice su Radio Nova, dove co-conducono “La Derniere” ogni domenica sera, insieme a Juliette Arnaud e Pierre-Emmanuel Barré, con una libertà di tono assertiva.

“Quando guardi il panorama mediatico in questo momento, quando sei un umanista o un comunista, hai l'impressione di essere un po' solo, quindi penso che lo show (su Nova) sia bello per questo”, dice -it vale.

Tra il palco e la radio, il suo cuore vacilla?

“Sul palco quello che è stimolante è il fatto che hai tempo per allestire qualcosa. In radio invece hai tre minuti. La gente è meno esigente, perché sa che l'hai scritta in meno di una settimana” un argomento caldo”, spiega.

pbo/maggio/mch/jco

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