Arcom ha deciso di non rinnovare la frequenza TNT del canale C8 su cui Cyril Hanouna officia con il suo spettacolo Non toccare il mio post. Questa decisione ha suscitato molto scalpore sulla stampa e sui social network. Oggi lo è un editorialista di talk show che parla della chiusura del canale di Vincent Bolloré e del programma dei piantagrane della PAF. E il minimo che possiamo dire è che sono contanti!
Lo shutdown di C8 e TPMP sta facendo molto parlare di sé
Dopo il 28 febbraio 2025 il canale C8 non sarà più trasmesso su TNT. A meno che i vertici del gruppo Canal a cui appartiene il canale non procedano affinché il poliziotto francese dell'audiovisivo cambi idea o se Cyril Hanouna presenterà infatti una denuncia contro l'istituzione come ha fatto sapere sul suo set durante il lancio mediatico.
L'annuncio della fine del C8 e TPMP aveva fatto molto parlare sia sulla stampa che sui social ma anche nel settore audiovisivo. Lo ricordiamo Thierry Ardissonex conduttore del canale con il suo programma Ciao terrestri, fu felicissimo di questa decisione e non esitò a distruggere Cyril Hanouna. Ma non è l'unico a reagire perché tocca ora a parlare un editorialista del programma. O meglio un ex opinionista.
Dopo Thierry Ardisson, questo editorialista del TPMP affronta Hanouna
Ospite allo spettacolo France Bleu Nel retrò (che andrà in onda il 9 novembre), Enora Malagré ha affrontato questo tema. Dedicatasi ora al teatro, è apparsa nel primo numero di TPMP nel 2010 all'epoca su France 4, poi ha seguito Cyril Hanouna su D8 che è diventato C8. Infine, ha deciso di lasciare il programma nel 2017 sostenendo che “non trovo più il mio posto lì“.
Mentre la trasmissione quotidiana di C8 è radicalmente diversa da quella di France 4 o da quella dell'inizio di D8, Enora Malagré non si pente di aver partecipato, ne è orgogliosa. Ritorna anche sulla chiusura del canale:
Non posso essere felice, ho amici che si ritroveranno disoccupati. Ovviamente non sono d’accordo su molte cose ma d’altra parte non sarò mai felice se i miei amici sono nei guai.
D'altra parte, l'ex editorialista di TPMP non è totalmente contrario a questa decisione e non esita a fare cassa :
Ad un certo punto, se facciamo cose stupide, ne paghiamo il prezzo. Non possiamo dire nulla, non possiamo essere radicali nei nostri commenti, non possiamo rasentare il fascismo. Ma nonostante tutto, questi sono episodi, non è l'intero canale e nemmeno sempre TPMP.
In attesa della fine del TPMPti offriamo questa Top 20 dei tweet più divertenti dello show.