Lancio di pietre e fango. Insulti. “A-ssa-ssins! A-ssa-ssins!” Questo è il benvenuto riservato alla delegazione ufficiale dagli abitanti di Paiporta, epicentro delle inondazioni nella regione di Valencia. Al centro di questa scena di caos, il re Felipe VI e la regina Letizia che accompagnano i due uomini presi di mira dalla vendetta popolare, Pedro Sanchez, presidente del governo, e Carlos Mazon, presidente della Generalitat valenciana. L'immagine è sorprendente. Letizia, il viso coperto di fango. I vestiti di suo marito erano macchiati.
Mentre Pedro Sanchez viene esfiltrato dai suoi servizi di sicurezza dopo essere stato bastonato, i sovranisti spagnoli restano indietro. Dopo aver seguito da vicino la situazione, fin dal primo giorno del disastro, la coppia reale ha dovuto attendere che il loro arrivo non ostacolasse l'attuazione dei soccorsi. Troppo tardi? Troppo presto? Felipe e Letizia si fronteggiano, sotto una grandinata di proiettili degli abitanti disperati. La Regina ha dichiarato al quotidiano ABC: “Come possono non essere arrabbiati?”
La colpa non impedisce a Felipe VI di fermarsi, per quanto può, ogni volta che viene interrogato. “Lo sapevi! Lo sapevi e nessuno ha fatto nulla per impedirlo”, gli rimprovera poi un giovane, accusando le autorità di aver inviato l'allerta alla popolazione in ritardo, quando i servizi meteorologici avevano messo la regione in allerta rossa fin dal mattino del 29 ottobre, la data in cui Dana ha spazzato il paese. Senza mai staccare gli occhi dall'adolescente, il re gli mette una mano sulla spalla. E gli risponde mostrando comprensione e compassione. “Non ti manca niente!”, grida una donna passando. Senza rifuggire dalle vittime, la regina ascolta l'angoscia della sua famiglia. Con il volto imbrattato di fango, non esita un attimo a prendere tra le braccia una donna che piange, per ricominciare con un'altra… poi un'altra. Dietro di lei, la guardia del corpo aumenta la vigilanza.
La sua fronte è insanguinata ma in nessun momento la coppia reale ha deciso di scappare, come avrebbero richiesto le istruzioni di sicurezza. «Non sei tu il bersaglio», dice un giovane alla regina Letizia, che scoppia in lacrime. Il residente si riferisce alla procrastinazione dei governi centrale e regionale. Ancor di più con l'arrivo tardivo di contingenti di soldati e polizia. Mentre la coppia reale lascia la città di Paiporta e il bilancio delle vittime sale a 217, sui cellulari appare un nuovo allarme di piogge torrenziali nella regione di Valencia…