Caso Poupette Kenza: il marito “riconosce il suo coinvolgimento” nelle estorsioni

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Colpo di scena nell’affare Poupette Kenza. Da tre mesi l’influencer da milioni di iscritti è accusato e incarcerato per “tentato estorsione da parte di una banda organizzata” e “associazione a delinquere”.“Poupette Kenza è sospettata di aver organizzato un piano machiavellico da parte di una sua ex dipendente con l’obiettivo di estorcerle denaro: 350.000 euro e di aver ingaggiato un ricattatore per spaventarla.

La 24enne è nota per aver condiviso la sua vita sui social media come Instagram e Snapchat. Kenza Benchrif, il suo vero nome, è incinta di 8 mesi e teme di dare alla luce il suo terzo figlio dietro le sbarre. Secondo i nostri colleghi di Le Parisien, vivrebbe molto male la sua carcerazione. Detenuta nel “nursery”, una cella riservata alle detenute incinte, la giovane poteva recarsi in ospedale per partorire e poi tornare in cella con il bambino, con il quale poteva restare fino al compimento dei 18 mesi.

Poupette Kenza: suo marito coinvolto ma non del tutto responsabile

Se suo marito Allan aveva fatto finta di essere morto per molte settimane, finalmente lo era fu arrestato anche lui il 23 settembre, quando scese dall’aereo in Francia, dove avrebbe dovuto essere diretto. Sospettato anch’esso di essere coinvolto, il giovane ha inizialmente soggiornato a Dubai, dove la coppia viveva da diversi anni, con i figli. Questa situazione gli è valsa molte critiche sui social network.

Poupette Kenza aveva accusato il marito di essere l’autore dello scambio di messaggi con il ricattatore. Questo giovedì, 10 ottobre, l’avvocato di Allan ha parlato con i nostri colleghi di Le Parisien. Dichiara poi che il suo cliente”riconosce il suo coinvolgimento ma non si assume la piena responsabilità.”

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