Théo Curin ripercorre un doloroso episodio della sua infanzia

Théo Curin ripercorre un doloroso episodio della sua infanzia
Théo Curin ripercorre un doloroso episodio della sua infanzia
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Théo Curin è diventato una vera fonte di ispirazione in pochi anni. Dopo aver subito l’amputazione di tutti e quattro gli arti all’età di sei anni a causa della meningite, il ventiquattrenne ha trasformato la sua disabilità in una forza straordinaria.

Nuotatore disabile pluripremiato, intrepido avventuriero e ora conduttore televisivo, Théo Curin non smette mai di stupire con la sua determinazione e il suo incrollabile ottimismo. In un’intervista esclusiva con Closer, ripercorre la sua carriera, che non è stata un fiume lungo e tranquillo.

Un incidente traumatico per Théo Curin

Sebbene Théo Curin oggi dimostri un’incrollabile sicurezza in se stesso, non è sempre stato risparmiato dal modo a volte crudele in cui gli altri vedono la sua disabilità. Il giovane ricorda un aneddoto particolarmente doloroso accaduto durante un viaggio in treno: “Ricordo questa signora seduta di fronte a me sul treno. Chiese a mia madre se ‘quello che avevo’ fosse contagioso”, rracconta.

Lungi dal fermarsi lì, la donna in questione ha spinto il disagio ancora più in là: “Se mia madre la rassicurava, andava comunque dal controllore in modo che potesse venire lui stesso a fare la domanda. Poi, cambiava posto.” Un atteggiamento che colpì profondamente il giovane Théo in quel momento: “SIn quel momento, questa situazione mi ha fatto davvero male”, si confida.

Col senno di poi, Théo Curin è ora in grado di prendere le distanze da questo incidente: “Oggi ci rido sopra!”assicura.

Dalle avversità al successo

Lungi dal lasciarsi scoraggiare dagli sguardi a volte maligni, Théo Curin ha saputo ben presto trasformare il suo handicap in un vantaggio. “Ho capito subito che la mia disabilità sarebbe stata un ‘rompighiaccio’ che mi avrebbe permesso di avvicinarmi facilmente agli altri”spiega. Un atteggiamento positivo che lo ha aiutato a integrarsi fin da piccolo: “La scuola aveva preso accordi per la mia sedia a rotelle. I miei amici si sono divertiti a salirci sopra. Non ho esitato a chiedere aiuto alle ragazze per chiudere la mia giacca o la mia cartella..”

Questa volontà di ferro ha permesso a Théo Curin di costruire un curriculum impressionante nel nuoto per disabili. Vincitore di numerose medaglie ai campionati mondiali, ha brillato anche ai Giochi Paralimpici di Rio nel 2016. Ma il giovane non si è fermato lì, affrontando sfide sempre più folli come l’attraversamento del lago Titicaca nel 2021.

Un nuovo capitolo della televisione per Théo Curin

Oggi, è sul piccolo schermo che Théo Curin prospera. Dall’inizio dell’anno scolastico, ha preso in mano le redini dello show “Slam” su France 3, sostituendo Cyril Féraud. Una nuova sfida che affronta con entusiasmo: “Un giorno, il mio telefono ha squillato ed era bello. È stato eccezionale, è stato uno dei giorni migliori della mia vita. Soprattutto perché mi ero divertito molto durante il pilot, ho amato subito questo ruolo, le emozioni mi hanno attraversato il corpo durante i pochi minuti di riprese”, si confida.

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