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Niki de Saint Phalle, David Hockney, Cimabue, Suzanne Valadon…

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LA LISTA DEL MATTINO

Un ritorno all’arte “degenerata”, derisa dai nazisti, al Museo Picasso; le opere di Matisse, padre e figlia, al Museo d’Arte Moderna di Parigi; uno studio sugli abiti indossati dagli artisti al Louvre-Lens; il bestiario di Niki de Saint Phalle all’Hôtel de Caumont di Aix-en-Provence (Alpi Marittime): l’anno 2025 si apre con un’ampia scelta di mostre d’arte storiche o contemporanee.

Quaranta artisti attenti ai margini

“Senza titolo” (1993), di Belkis Ayon. PATRICK BRUNET/ROYALD LALLY, BÉZIERS/CENTRO POMPIDOU-METZ/ADAGP, PARIGI, 2024

La partenza nel 2023 di Manuel Borja-Villel dal Reina Sofia di Madrid, che in quindici anni aveva trasformato in un museo di livello mondiale, ci ha lasciato inconsolabili. La prospettiva di rivederlo per una mostra al Centre Pompidou-Metz è ancora più piacevole. Ai beniamini del mercato e agli eroi della modernità, il cantore di “museo sociale” ha sempre preferito pensieri critici, che decentrano le nostre opinioni.

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