Dicono che le squadre campione vincono anche quando evidentemente non se lo meritano. Dicono che per vincere un titolo della Liga, così impegnativo per la forza degli avversari, sia consigliabile aggiungerne tre alla volta anche quando si è grossi… Dicono che, anzi diciamo, che questo Atlético sembra un campione. Vincere, come contro l’Osasuna, quando le gambe non sono fresche. E questo non accadeva prima.
E così l’Atlético è ora campione d’inverno. La stessa squadra che all’undicesima giornata era a -10 dalla capolista Barça. Lo stesso che molti di noi davano per morto. La stessa che per la prima volta nella sua storia ha totalizzato 14 vittorie consecutive. E se quest’anno arriva il terzo di Simeone, cosa?
Il consiglio dell’Atlético… ancora una volta ha dato i suoi frutti
Griezmann a De Paul. L’argentino, ancora su Antoine che mette sul secondo palo per permettere a Lenglet di passare dietro… e Julián Alvarez mette fine alla resistenza dell’Osasuna. Così, al 10′ del secondo tempo, è come se la lavagna dello staff tecnico, dove Luis García Tevenet ha un ruolo da protagonista, come visto in allenamento, sia stata ancora una volta decisiva. Di nuovo. Non ha bisogno dell’attenzione di qualche predecessore, ma il lavoro dell’ex allenatore di serie B c’è. ed è molto importante. Come quella di tutto lo staff tecnico.
Cercate un mezzo migliore di questo De Paul….
Un oltraggio. Quando Rodrigo de Paul inizia a giocare a calcio fa cose che gli altri non possono immaginare. Gli sono bastati due minuti nel primo atto per fare a Julián passaggi da due millimetri, di quelli che gli altri non si sognano nemmeno di fare. Uno scandalo per un calciatore che, a questi livelli, può competere testa a testa con qualsiasi centrocampista della Liga… e in Europa. Un gioiello per l’Atlético.
Alla ricerca del Gallagher degli esordi
Se De Paul ha mostrato ancora una volta le sue caratteristiche di grande giocatore, nel caso di Gallagher l’inglese ha deluso ancora una volta. Niente a che vedere con quanto offerto nella prima parte di una stagione in cui è diventato uno degli acquisti più esaltanti per la sua dedizione, le sue gambe e quel carattere che tanto piace al Metropolitano. Ma di questo resta ben poco, come ha dimostrato ancora una volta la sua pessima prima parte. Lo ha visto anche Simeone e lo ha mandato in panchina al posto di Lino.
Osasuna segue la scia di Jagoba
Jagoba se n’è andato dopo aver lasciato l’Osasuna in una delle sue fasi migliori e Vicente Moreno, un altro dei grandi allenatori della classe media spagnola, è arrivato per mantenere la serietà di un Osasuna che è una delle squadre più serie che abbia attraversato questa stagione . Neppure lasciare in panchina giocatori fondamentali come Budimir o Aimar Oroz ha impedito ai navarresi di farsi vedere durante tutto il duello. Grande merito.
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