La Mongolia ha annunciato, venerdì sera, 27 dicembre, di aver raggiunto un accordo preliminare con il gruppo francese Orano per lo sfruttamento di una miniera di uranio che dovrebbe entrare in produzione nel 2028. L’accordo viene definito “preliminare”, perché deve ancora essere concluso. approvato dal Parlamento mongolo, ma si tratta di un passo avanti importante, sia per questo Paese stretto tra Cina e Russia che cerca una “terza via” diplomatica e vuole ridurre la sua dipendenza dall’estrazione del carbone, sia per la Francia, in ricerca di combustibile per garantire l’approvvigionamento delle sue centrali nucleari.
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“Questo accordo rappresenta un passo significativo per accelerare gli investimenti e le opportunità di lavoro per il popolo mongolo, ha commentato il primo ministro Luvsannamsrain Oyun-Erdene. Evidenzia anche il nostro impegno a lavorare con i nostri “terzi vicini”.”ha detto, riferendosi agli sforzi di Ulaanbator di rivolgersi a Europa, Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone per sfuggire al controllo di Mosca e Pechino.
L’accordo prevede un investimento del valore di 1,6 miliardi di dollari (1,5 miliardi di euro), il secondo più grande investimento straniero nel Paese, dopo la miniera di rame e oro di Oyou Tolgoï. Prevede i lavori preparatori fino al 2027, poi la produzione di uranio dal 2028 al 2060, il cui valore potrebbe ammontare a 13,4 miliardi di dollari. Orano non ha confermato questi annunci.
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