Negli ultimi anni sono stati affittati o affidati ad affiliati 344 negozi, con conseguenze sociali significative, secondo il CFDT, per i 27.000 dipendenti interessati. Carrefour lo contesta e sostiene che questa soluzione le permette di evitare la chiusura dei suoi negozi.
Pubblicato il 01/10/2025 17:44
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“Carrefour vi augura un felice anno nuovo e soprattutto buona fortuna”ironizza la CFDT, per la quale è stato raggiunto il livello di allerta. Il sindacato chiede la fine della gestione degli affitti o il passaggio al franchising degli ipermercati e dei supermercati Carrefour. Il CFDT porterà in tribunale il colosso della grande distribuzione dopo l’annuncio di venerdì 10 gennaio da parte del management del gruppo di cedere la gestione di 39 nuovi negozi, tra cui 15 ipermercati, ovvero 344 in totale negli ultimi sette anni, secondo i calcoli del sindacato.
Per la CFDT la gestione locativa o il franchising rappresentano chiaramente un modello di “offerente sociale più basso”. Perché anche se il Codice del lavoro prevede che i dipendenti interessati conservino per 15 mesi tutti i benefici di cui hanno goduto fino ad allora, dopo questo periodo le cose tendono a peggiorare. “Gli accordi negoziati da anni in Carrefour rappresentano 4.000 pagine di contratti collettivi aziendali, quindi questi accordi vengono infine denunciati quando si passa alla gestione degli affittiafferma Sylvain Macé, segretario nazionale della Federazione dei Servizi CFDT, responsabile del commercio alimentare. Inoltre, quello che vediamo è che non esiste più alcuna condivisione del valore, il che significa in media per un dipendente tra i due e i due mesi e mezzo di stipendio in meno.”
Queste accuse sono contestate dalla direzione di Carrefour. Non solo, secondo l’azienda, i dipendenti mantengono tutta la retribuzione, compresa la 13esima mensilità, ma il gruppo garantisce loro anche in caso di trasferimento il mantenimento delle mutue e delle previdenza, dei buoni pasto e addirittura dello sconto del 10% sui compensi. i loro acquisti presso Carrefour. D’altro canto non è più previsto alcun pagamento di premi di partecipazione o partecipazione agli utili da parte del gruppo. Un premio di partecipazione che aveva raggiunto, secondo il CFDT, i 1.162 euro lordi medi per dipendente nel 2024.
Per giustificare la cessione della gestione di così tanti negozi a manager o affiliati dal 2017, la principale argomentazione avanzata da Carrefour è che i negozi in questione sono in difficoltà, con deficit annuali di diversi milioni di euro. Ciò evita chiusure definitive, sottolinea la direzione. Una questione finanziaria, peraltro, denunciata dal CFDT, mentre il gruppo Carrefour ha contestualmente acquistato nel 2024 per circa un miliardo di euro i 60 ipermercati Cora e i 115 supermercati Match di proprietà in Francia del gruppo belga Louis Delhaize.
Carrefour sembra infatti avvicinarsi ai modelli di molti altri colossi della grande distribuzione, tra cui Leclerc e Intermarché, cioè gruppi di indipendenti e non cosiddetti gruppi integrati. Oggi sono in ascesa con quote di mercato crescenti che superano ormai il 50%. Ma questo va di pari passo con una riduzione del personale, delle condizioni di lavoro e delle retribuzioni, deplorano i sindacati.
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