Fino al 25 gennaio, al Théâtre 14, Françoise Gillard propone L’evento. Il testo emblematico di Annie Ernaux, Premio Nobel per la letteratura 2022, che racconta il suo aborto clandestino negli anni Sessanta Tra emozione contenuta e gesti misurati, la membro della Comédie Française si impone come un’abbagliante messaggera.
Una sedia come unica decorazione, il viso da bambino e la voce dolce… Appena entra nel nudo palco del Teatro 14Françoise Gillard colpisce per la sua naturalezza. Senza dubbio lo testimonia il suo abbigliamento, il giovane studente di lettere non è il rampollo di una grande famiglia. Figlia di piccoli commercianti, bar-drogheria in un quartiere popolare di Yvetot in Normandia, occupa una stanza nella residenza universitaria di Rouen: lontana dal mondo familiare, in contrasto con il suo ambiente sociale, poche relazioni tranne uno o due amici … Nelle ristrettezze delle quattro mura, già da diversi giorni, scruta il fondo delle sue mutandine : ancora nessuna regola in vista, la preoccupazione si fa pesante.
“Creatore di angeli” negli anni ’60
Le parole sono crude, le descrizioni secche. Senza fronzoli o qualificazioni superflue, senza pathos o sentimenti eccessivi. La frase breve e cruda, resoconto clinico di un gesto insensato, impone essa stessa emozione e compassione, suscita rabbia e disapprovazione, evoca lacrime e dolore. Anche umorismo e ironia, poco, raramente… Come questo maglione e questi sandali che l’attrice si toglie durante lo spettacolo, quasi un respiro, una presa di distanza dalla commovente storia di cui fa eco la coppia Ernaux-Gillard. Il diario di bordo, nell’intimità della camera da letto di una ragazzina, di un aborto compiuto da un “creatore di angeli” negli anni ’60la sonda clandestina inserita nella vagina in assenza di ferro da calza, i dolori di stomaco e il sangue, il feto gettato nel water, l’emorragia poi sotto pena di morte, il curettage infine al pronto soccorso dell’ospedale sotto l’obbrobrio di una professione medica con un inserviente moralista…
Una “troia” tra altre 343
L’evento ? La pubblicazione di un racconto di vita i cui episodi risalgono al 1963, la chiara affermazione di una giovane donna di disporre del proprio corpo e di rifiutare il figlio non desiderato, i tre angosciosi mesi di esistenza di una “troia” come le altre 343 che rivendicavano con orgoglio questo status prima che il Maestro Gisèle Halimi perorasse la loro causa davanti al tribunale di Bobigny, davanti all’Assemblea Nazionale una ministra della sanità e grande signora, Simone Veil, vinse con coraggio e dignità nel 1974, sotto insulti – scherni – minacce di morte, il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza. Seduta sulla sedia rovesciata, Françoise Gillard cerca di essere parca nei suoi gesti. Basta una mano alzata di tanto in tanto, ginocchia unite, solo le sue parole scuotono lo spazio, invitano i vari protagonisti a interferire nel racconto attraverso un sottile e breve cambio di tono o di voce, disegnano i contorni fisici e psicologici dell’atto da vieni, il delitto in corso.
Potenza di dire la verità, forza del verbo così pronunciato, violenza delle malattie e delle parole, come quelle del tirocinante durante il ricovero, “Non sono l’idraulico” : morbidezza della voce dell’interprete, veemenza del racconto del narratore! Solo una volta, con un movimento improvviso, l’attrice si alzerà dalla sedia: stando in piedi per illustrare la caduta del feto da tra le gambe! Un atto decisivo che rivela le rotture, le crepe, le ferite di una donna prigioniera di una legge retrograda, di un’educazione religiosa partigiana, di un sistema di pensiero costruito da e per gli uomini… Pubblicata nel 2000, l’opera di Annie Ernaux ha fatto scalpore, venticinque anni dopo commuove e sconvolge le coscienze con la stessa autorità. Françoise Gillard si distingue come una splendida messaggera. Yonnel Liegeois, © Vincent Pontet « coll. Commedia francese»
L’evento di Annie Ernaux, Françoise Gillard con la collaborazione artistica di Denis Podalydès: fino al 25/01/25, martedì-mercoledì e venerdì alle 20:00, giovedì alle 19:00, sabato alle 16:00. Teatro 1420 avenue Marc Sangnier, 75014 Parigi (Tel.: 01.45.45.49.77).
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