[Courant d’ère] Donald Trump: il ritorno dell’imperatore Ubu

[Courant d’ère] Donald Trump: il ritorno dell’imperatore Ubu
[Courant d’ère] Donald Trump: il ritorno dell’imperatore Ubu
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Ricordate la creatura inventata con gioia da Alfred Jarry, brillante studente dei licei di Saint-Brieuc, poi di Rennes? Dal suo teschio fumante emerse un re grottesco, Ubu, un re che non amava altro che “il canto della stupidità”, un re che mandava i suoi avversari nei sotterranei del “Pince-porc”, un re che schiumava le strade scortato da i suoi “accaparratori di denaro” trascinavano il “carro della finanza” per riscattare tutto ciò che poteva essere riscattato fino alla morte.

Il detto Ubu, alla guida delle sue truppe che lo seguivano ciecamente, lanciò una crociata contro il re di Polonia. Il pretesto di questa furiosa offensiva era “mangiare spesso andouille”. Ma, su consiglio della moglie, l’obiettivo fondamentale, trasformatosi in un’ossessione, era rubare i tesori del polacco e governare il mondo.

Delirio fantasioso? Trionfo delle “sciocchezze” sulla ragione ragionante? La stravaganza di Jarry diffuse grida selvagge e ondate di risate in tutta Parigi. Troppo era troppo, ovviamente. Ma un critico acuto, Catulle Mendès, scriveva poi: “Il padre Ubu esiste, non ve ne libererete; ti perseguiterà, ti costringerà costantemente a ricordare che lui era, che è…”.

Bene, eccoci qui, ci stiamo avvicinando alla scadenza. Tra pochi giorni, al di là dell’Atlantico, assisteremo al ritorno di Ubu, questa volta non re, ma imperatore. Affiancato dalla sua anima dannata, Elon Musk, intende conquistare ciò che vuole, e non per amore di stupidità. Il Canada lo annette. Groenlandia, se la compra. Proclama Panama sua. Considera anche i territori precedentemente rubati, come il Messico settentrionale, insufficienti per stabilire il suo potere. E i suoi amici stenderanno il tappeto rosso, siano essi argentini, ungheresi o israeliani.

Assisteremo, il 20 gennaio, alla santa consacrazione del debraining, con la benedizione delle chiese evangeliche, del Partito Repubblicano che un tempo si autodefiniva “Grand Old Party”, dell’estrema destra mondiale scatenata, di Wall Street e le sue innumerevoli staffette, dalla signora von der Leyen sull’attenti, dalla signora Meloni innamorata, e dal presidente francese orgoglioso di aver ricevuto, per primo, l’imperatore sulla soglia di Notre-Dame.

Jarry era un profeta. Ma voleva farci uno scherzo, anche se irritante. Adesso non è più uno scherzo.

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