Domani, sabato, il popolo marocchino celebrerà l’81° anniversario della presentazione del documento che chiede l’indipendenza l’11 gennaio 1944, che costituisce una tappa importante nel cammino della lotta nazionale per la libertà, l’indipendenza e la conquista del potere nazionale. sovranità e integrità territoriale.
L’Alto Commissariato per la Resistenza e i membri dell’Esercito di Liberazione hanno confermato in un comunicato che il popolo marocchino, insieme alla famiglia del Movimento Nazionale, della Resistenza e dell’Esercito di Liberazione, commemorano con espressioni di orgoglio e onore, e in In un clima di ampia e continua mobilitazione nazionale, questa occasione, che è considerata una delle memorie gloriose più preziose e care conservate dalla memoria storica nazionale, i giovani e le nuove generazioni ne ricordano le connotazioni, i significati profondi e le dimensioni nazionali, che ne incarnavano la sublimità della coscienza nazionale e la forza dell’attaccamento del trono al popolo in difesa delle santità religiose e delle costanti nazionali. In attesa di prospettive future.
Ha aggiunto che la presentazione del documento di richiesta dell’indipendenza l’11 gennaio 1944 è un evento storico importante, saldamente radicato nella memoria di tutti i marocchini, che hanno continuato a celebrarlo per lealtà e rettitudine verso gli uomini del Movimento Nazionale. , la Resistenza e l’Esercito di Liberazione, e in commemorazione del grande eroismo compiuto dal popolo di questo paese con un alto spirito patriottico, una fede profonda e una convinzione fermamente radicati nella dignità e nella giustizia della loro causa per la liberazione della Patria. sacrificare cose preziose e preziose per il bene della liberazione dal giogo del colonialismo e preservare l’orgoglio e la dignità.
Ha affermato che il Marocco, nel corso della sua storia antica, ha resistito con determinazione e risolutezza di fronte alle ambizioni degli avidi, difendendo la sua esistenza, i suoi componenti, la sua identità e unità, e non ha risparmiato sforzi per preservare la sua unità e sopportando enormi sacrifici in il volto dell’occupante straniero che si è insediato sul suolo nazionale dall’inizio del secolo scorso, dividendo il paese in aree di influenza distribuite tra loro tra il protettorato francese nel Marocco centrale, il protettorato spagnolo nel nord la situazione coloniale nelle regioni meridionali, mentre la regione di Tangeri era soggetta ad un sistema di governo internazionale.
Ha spiegato che il trono e il popolo hanno compiuto grandi sacrifici nel contesto di una lotta continua, a lungo termine e multiforme per affrontare questa situazione caratterizzata dalla frammentazione, frammentazione e divisione del territorio nazionale, attraverso rivolte popolari e feroci battaglie in nel Medio Atlante, nel Nord e nel Sud, così come fasi di lotta politica come la lotta contro quello che veniva chiamato lo schienale coloniale discriminatorio il 16 maggio 1930, e la presentazione delle riforme e delle richieste urgenti del popolo marocchino nel 1934 e 1936, la presentazione di un documento Chiese l’indipendenza l’11 gennaio 1944.
Attraverso queste fasi storiche, Sua Maestà il defunto Mohammed V, che Dio riposi sulla sua anima, il padre della nazione e l’eroe della liberazione e dell’indipendenza, ha lavorato per alimentarne le fiamme e cristallizzarne le direzioni e gli obiettivi da quando ha assunto il trono del suo beato antenati il 18 novembre 1927, come Re Mujahid, simbolo della resistenza e della redenzione, incarnava la convinzione del suo popolo nella liberazione e nella volontà di indipendenza, esprimendo nei suoi discorsi storici le richieste del popolo marocchino di libertà e indipendenza e l’adesione del Marocco alle sue componenti e principi inerenti. E l’Ethela, sfidando ogni tentativo di cancellare l’identità nazionale e personale marocchina.
Sua Maestà il defunto Mohammed V approfittò dell’opportunità di tenere la storica conferenza Anfa nel gennaio 1943 per sollevare la questione dell’indipendenza marocchina e della fine del sistema di protettorato, ricordando gli instancabili sforzi e sforzi compiuti dal Marocco per sostenere gli alleati in la loro guerra contro il nazismo e per liberare l’Europa dall’invasione nazista, e ciò fu sostenuto dal presidente americano dell’epoca, Franklin Roosevelt, considerava l’ambizione del Marocco di ottenere la propria indipendenza e riconquistare la propria libertà un’ambizione ragionevole e legittima.
In linea con il principio del diritto dei popoli all’autodeterminazione, si è verificato un cambiamento qualitativo nel corso della lotta nazionale ed è emersa all’orizzonte l’idea di presentare un documento che chiedesse l’indipendenza, ispirata da Sua Maestà il defunto Mohammed V. Quindi i patrioti iniziarono a preparare il documento storico in stretto coordinamento con Sua Maestà, e lui ne concordò il contenuto.
Il documento che chiedeva l’indipendenza comprendeva una serie di rivendicazioni politiche e compiti di lotta, che erano duplici: Il primo riguarda l’ordine pubblico e ciò che riguarda l’indipendenza del Marocco sotto la guida del re legittimo del paese, Sidi Mohammed Ben Youssef, e gli sforzi dei paesi interessati per garantire tale indipendenza, nonché l’adesione del Marocco ai paesi che hanno approvato il Trattato Atlantico. e la partecipazione alla conferenza di pace. La seconda riguarda la politica interna attraverso il patrocinio reale del movimento di riforma e l’istituzione di un sistema politico della Shura simile al sistema dominante nei paesi arabi e islamici dell’Est, in cui vengono rispettati i diritti e i doveri di tutti. vengono preservati gruppi e segmenti del popolo marocchino.
La delegazione ha sottolineato che il documento che chiede l’indipendenza, nel suo contesto storico e nella circostanza in cui è stato emanato, costituisce una rivoluzione nazionale in tutti i significati e norme, e riflette la consapevolezza, la maturità e la capacità dei marocchini di difendere i loro diritti legittimi, determinare il loro destino e gestire i propri affari da soli, la loro non sottomissione alla volontà dei colonizzatori e la loro insistenza nel portare a termine il processo di lotta, i cui capitoli continuarono con risolutezza e determinazione affrontando l’influenza straniera fino alla chiara vittoria si realizza grazie alla gloriosa saga del trono e del popolo.
Ha sottolineato che la famiglia del Movimento Nazionale, della Resistenza e dell’Esercito di Liberazione, mentre ricorda con orgoglio questa saga storica ricca di lezioni ed insegnamenti, “rinnova la sua ferma posizione sulla questione della nostra integrità territoriale e della marocchinità dei territori sahrawi riconquistati, e afferma la sua posizione contro le manovre degli oppositori della nostra integrità territoriale e i piani di coloro che si nascondono sulla sovranità del Marocco su tutto il suo sacro suolo, e di mobilitarli con il suo continuo e continuo reclutamento, come tutti gli altri gruppi e segmenti della società”. , le forze vive e il popolo marocchino Tutti noi siamo dietro Sua Maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo protegga, per difendere la nostra prima causa nazionale, la questione dell’unità territoriale, che Sua Maestà ha chiesto di passare “dalla fase di gestione alla fase di cambiamento”.
La delegazione ha inoltre molto apprezzato le successive vittorie diplomatiche che il Marocco ha ottenuto recentemente, sotto la guida saggia e perspicace di Sua Maestà, che sta guidando con abilità e lungimiranza il processo di risoluzione del conflitto artificiale sul Sahara marocchino, percorso culminato nella riconoscimento degli Stati Uniti d’America e della Spagna, e più recentemente con il riconoscimento della Francia e della Finlandia scandinava. Lo Stato dominicano e altri stati godono della sovranità marocchina su tutte le parti delle province meridionali recuperate.
Queste vittorie diplomatiche hanno portato molti paesi ad aprire consolati e rappresentanze nelle città di Laayoune e Dakhla nel Sahara marocchino, il cui numero ha raggiunto 29 consolati e rappresentanze, di cui 17 nella città di Dakhla, l’ultima delle quali è stata l’apertura di un Consolato Generale per lo Stato del Ciad in concomitanza con la commemorazione del 45° anniversario del recupero della regione di Oued Eddahab, il 14 agosto 2024.
Per celebrare questa gloriosa occasione, l’Alto Commissariato per i Veterani della Resistenza e i Membri dell’Esercito di Liberazione organizza, secondo il comunicato, domani, sabato alle ore 11, nello Spazio Nazionale della Memoria Storica della Resistenza e Liberazione presso l’Alto Commissariato per i Veterani della Resistenza e i Membri dell’Esercito di Liberazione a Rabat, un festival di discorsi e un simposio intellettuale, durante il quale si terranno discorsi e presentazioni su Questo evento storico immortale è pieno di significati e valori che deve essere richiamato per illuminare con i suoi contenuti e le sue prediche le menti dei giovani e delle nuove generazioni. E i suoi messaggi eloquenti nelle marce presenti e future.
In questa occasione, i veterani d’élite della Resistenza e i membri dell’Esercito di Liberazione saranno onorati in segno di gratitudine per le grandi imprese e i sacrifici che hanno compiuto per la Patria, oltre ad organizzare attività ed eventi educativi, culturali e di comunicazione con memoria storica in tutto il mondo. procure regionali e regionali, uffici locali e spazi di memoria storica di resistenza e liberazione diffusi sul territorio nazionale, in coordinamento e collaborazione con settori governativi, istituzioni pubbliche, organi eletti, associazioni e organizzazioni della società civile, durante tutto il periodo dal Dal 3 al 31 gennaio, in coincidenza con l’anniversario degli eventi del 29, 30 e 31 gennaio 1944.
(Con: 10 gennaio 2025)