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A Parigi, una mostra gratuita svela i paesaggi di Kate Barry

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È un nastro di cemento che si dispiega di fronte ad una insenatura marina. Un albero abbattuto nel mezzo di un parcheggio. Due panchine bagnate. Nel paesaggi fotografici Di Kate Barry (1976–2013), la spiaggia è brulla, le pozzanghere non riflettono nulla, tranne le onde e il tempo, che passa e lascia scrostata la vernice.

Grigio, freddo, solitario: così va l’arredamento a cui piaceva dipingere con la sua camera oscura figlia dell’attrice e cantante Jane Birkin e il compositore britannico di colonne sonore John Barry.

Attraverso 70 stampeseguiamo l’artista, come queste piccole erbacce che irrompono e resistono al cemento, in una mostra attualmente a lui dedicata Piazza Baldovinocentro d’arte di ENTRATA LIBERA nel 20e quartiere di Parigi. Di lei conoscevamo i luccichii, i suoi ritratti di attrici su carta patinata, i suoi demoni, e la sua tragica mortedopo essere caduto dal suo appartamento parigino.

Da Dinard a Fukushima

Lasciato incompiuto, lavoro all’aperto di Kate Barry era stata raramente evidenziata. Questo è tutto il lavoro realizzato al Carré de Baudouin dal curatore Sylvain Besson, direttore delle collezioni del Museo Nicéphore-Niépce a Chalon-sur-Saôneal quale i parenti dell’artista hanno donato il loro fondo nel 2021.

Dinard sembra un fantasma. I marciapiedi sono bagnati, la pietra è decrepita. Iniziamo con a passeggiare nella località balneare i cui cliché, poeticamente vuoti, riecheggiano il testo di Jean Rolinil suo amico che era il suo compagno e autore di Dinardo. Saggio di autobiografia immobiliare (2012). Ce lo racconta l’orizzonte, spesso bloccato malinconia. Fa brutto tempo nella brughiera.

Stampa digitale • Fondo Kate Barry / Coll. Museo Nicéphore Niépce, Chalon sur Saône • © Kate Barry

Dal 2002, Kate Barry viaggia, in Giordania, Indianelle regioni della Francia… Fukushimadove si è recata dopo lo tsunami con sua madre Jane, cattura la desolazione. Con Jean Rolin è andata nel 2007 a Savananel sud-est degli Stati Uniti, seguendo le orme della scrittrice Flannery O’Connor per la ricerca di location. L’avventura viene raccontata in una sala della mostra attraverso un film, che Rolin ripeterà…

Erbacce

Kate Bar, Erbe selvatiche2008

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Stampa digitale • Fondo Kate Barry / Coll. Museo Nicéphore Niépce, Chalon sur Saône • © Kate Barry

Ciò che concentra l’attenzione di Kate Barry sono piccole tracce, gli “interstizi”per citare il titolo della mostra: “mostrerà in modo ricorrente, sottolinea il curatore Sylvain Besson, come le piante riconquistano i loro diritti. » Questa ossessione potrebbe dire molto sul fotografo: lottare per la vita, nella massima discrezione. All’ingresso del Carré de Baudouin era appeso un unico autoritratto. È stato realizzato per la rivista Elle nel 2000, e Kate Barry nasconde lì il suo volto.

Freccia

Interstizi – Kate Barry e il paesaggio

Dal 10 gennaio 2025 all’8 marzo 2025

www.pavilloncarredebaudouin.fr

Pavillon Carré de Baudouin • 121 Rue de Ménilmontant • 75020 Parigi
www.mairie20.paris.fr

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