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Trump impone un’architettura “tradizionale e classica”.

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Nessuna zona gli sfugge. Questo lunedì, 20 gennaio, subito dopo l’insediamento, segnato da una cerimonia di investitura tenutasi all’interno del Capitoliil nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inaugurato il suo mandato con la firma dell’art numerosi decreticompreso uno mirato a imporre un certo stile dell’architettura agli edifici pubblici americani.

Chiamato “Promuovere la bella architettura civica e federale”, quest’ultimo ordina che il futuri edifici pubblici ricorrere ad a architettura “tradizionale, regionale e classica”. al fine di restituire la sua “nobiltà” alla nazione americana. In questo testo, il presidente chiede all’amministrazione federale, in consultazione con i ministeri e le agenzie del paese, di presentare “entro 60 giorni raccomandazioni” per attuare questa politica. Precisa che intanto, «se viene proposto il progetto di un nuovo edificio pubblico federale che si discosta da questa politica», occorre comunicarlo in tempo per poterlo respingere.

Edifici governativi solo in stile neoclassico

Donald Trump aveva già varato questo decreto nel dicembre 2020. Più precisamente, il testo ordinava che tutti i nuovi edifici governativi adottassero un stile neoclassicoe che le agenzie federali degli Stati Uniti demoliscano o trasformino gli edifici federali modernisti o contemporanei. Nelle sue prime bozze il divieto veniva addirittura menzionato per nome brutalismo e decostruttivismo ; in contrapposizione alle costruzioni lineari e simmetriche, questo movimento architettonico contemporaneo è incarnato da grandi nomi come Frank Gehry, Zaha Hadid e Jean Nouvel.

La Walt Disney Concert Hall di Los Angeles, progettata da Frank Gehry

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© Jon Arnold Immagini/hemis

Questo ordine, che provocò l’indignazione dell’American Institute of Architects e di altre organizzazioni, durò solo due mesi prima di essere emanato cancellato dal suo successore Joe Bidensi è insediato il 20 gennaio 2021. “L’amministrazione Biden ha restituito alle comunità la libertà di scelta in termini di progettazione, essenziale nello sviluppo di edifici che servano al meglio il pubblico”, ha esultato il presidente dell’American Institute of Architects, Peter Exley .

Una crociata contro il modernismo

“Il neoclassicismo come propaganda maschera l’opposizione ideologica alla vera democrazia e alla dignità umana. »

Michael R. Allen

La destra conservatrice americana è da diversi anni alla guida di una crociata contro l’architettura non classicache considera il simbolo di una decostruzione dell’identità nazionale, dei punti di riferimento e dei valori tradizionali. Incarnato da edifici come la Casa Bianca e il Campidoglio, il neoclassicismo, dove regnano colonne ben allineate, simmetria, linee rettilinee, equilibrio e simboli tradizionali di potere e ricchezza, riflette agli occhi di Trump il suo visione politica dove prevalgono ordine e unità.

“L’idea che gli architetti rimuovono riferimenti ad antichi simboli di potere li offende, così come ogni allusione al progresso sociale o al riconoscimento di tutti gli attori e le attrici che modellano il mondo. […] Neoclassicismo come propaganda maschera un’opposizione ideologica alla democrazia reale e alla dignità umana”, ha analizzato lo storico e ricercatore americano nel 2021 Michael R. Allen in una rubrica pubblicata sul sito web della Piattaforma (tradotta qui in francese).

Veduta aerea di Washington DC durante l’inaugurazione di Donald Trump16 gennaio 2025

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© Ozzy Travino / Cbp / Planet Pix via / SIPA

Se l’architettura ha sempre rispecchiato e servito le visioni politiche, gli Stati Uniti non hanno mai conosciuto un decreto così riduttivo in questo ambito, avverte lo specialista. Quest’ultimo denuncia “una decisione dittatoriale” “che riflette una politica intesa a limitare i diritti dei cittadini, la diversità culturale, la coscienza sociale e l’espressione artistica”. Un pensiero basato anche su “vecchi miti sull’ il presunto elitarismo del modernismo e i suoi discendenti.

Una visione semplicistica dell’architettura

Non è la prima volta che un capo di Stato tenta di imporre visione artistica e architettonica. È addirittura uno dei segni distintivi ricorrenti dei regimi nazionalisti, autoritari e dittatoriali. Ovviamente ci pensiamo noi architettura totalitaria stalinista o mussoliniano, e alla crociata di Adolf Hitler contro l’arte moderna, ribattezzato “arte degenerata”tra queste figura il Bauhaus, una scuola di architettura e design chiusa dai nazisti nel 1933. Hitler aveva anche progettato la costruzione di Germania, una capitale monumentale progettata dall’architetto Albert Speer in stile neoclassico.

Trump Tower Chicago, sul fiume Chicago, in centro

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L’opposizione tra due tipi di architettura – classica da un lato, modernista e contemporanea dall’altro – che rappresentano ciascuno due visioni del mondo opposte, rivela una scarsa conoscenza della storia dell’architettura e la sua complessità. Ad esempio, Le Corbusier, un famoso architetto modernista estremamente innovativo, è spesso accusato di avere affinità con fascismo (soprattutto con il regime di Vichy), così come fece il modernista americano e suprematista bianco Philip Johnson. Al contrario, il neoclassicismo americano decantato da Trump affonda le sue radici nella storia greco-romana, ricordando che gli Stati Uniti sono il frutto del multiculturalismo…E quindi la purezza dell’identità americana tanto cara a Trump non esiste.

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