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“Sono disponibile a rinviare riforme troppo pesanti”

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Per il ministro, dietro le preoccupazioni sulla riforma della qualificazione (eliminazione delle piccole opzioni e dei duplicati, fine della 7a elementare) si nasconde l’anticipazione del nucleo comune fino alla secondaria 3 nel 2028 che fa temere una perdita di costo orario. “Questo sarà oggetto di discussione nei prossimi giorni. Le misure adottate nell’ambito del bilancio 2025 sono state adottate lo scorso dicembre e si basano sul Patto deciso nel 2017. Adotteremo tutte le misure necessarie per evitare interruzioni della formazione. Sono aperto alle richieste di rinviare alcune riforme perché sarebbero troppo impattanti in termini di oneri amministrativi”dice il liberale.

Gli insegnanti hanno diritto a scioperare? “Il ministro gioca con le parole e non dice tutto!”

Per quanto riguarda il licenziamento degli studenti adulti che hanno abbandonato gli studi per più di un anno dalle scuole secondarie 3 e 4, Valérie Glatigny ricorda che ciò è stato convalidato dagli attori del Patto. “Finché sono adulti, crediamo che non ci sia nulla di scandaloso nel mandarli all’educazione degli adulti perché è proprio il suo core business collegare i giovani adulti al CESS o alla formazione che permetterà loro di integrarsi socio-professionalmente”lei difende. “Ho difficoltà a vedere questa svalutazione dell’educazione degli adulti. Ci sono alcune pepite lì per aiutare davvero un giovane adulto a riscoprire l’amore per l’apprendimento”.

Quanto al CDIe invece della nomina, comprenderà un secondo pilastro pensionistico, con orari di lavoro flessibili all’inizio e alla fine della carriera.

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