l’essenziale
Anche se molti arrivano via SMS o WhatsApp, nel 2025 è piuttosto insolito presentare gli auguri in una bella busta illuminata. È opera del pittore del Tarn Raphaël Cordoba.
È con un certo orgoglio e ammirazione che il sindaco Henri Viaules ci presenta la lettera che ha ricevuto dal pittore Raphaël Cordoba. Questo artista del Tarn, residente a Lescure-d’Albigeois, nutre un affetto particolare per Réalmont, la città in cui la sua famiglia ha accolto, tra il 1939 e il 1945, i rifugiati spagnoli.
L’uomo nato nel 1932 era molto giovane allora, ma la sua memoria è intatta. Raggiunto telefonicamente, spiega cosa lo lega a Réalmont. “Ho vissuto dei momenti molto piacevoli lì. Le persone erano fantastiche e penso che rimangano tali. Mio padre, detenuto inizialmente nel campo di Rivesaltes, si è unito a noi. Trovò lavoro nella miniera di Peyrebrune a Lafontasse, poi si unì alla Resistenza con le Forze Interne francesi (FFI) e i combattenti della Resistenza della Montagne Noire. Nell’aprile 1945 non poteva più lavorare in miniera. Trovò lavoro come autista a Labruguière. Quindi ci siamo trasferiti, con rimpianti.
Così dice il giovane 92enne che non smette mai di dipingere, “soprattutto quando c’è il sole come oggi”, confida sorridendo.
E continua: “Verso i 10 anni, quando tornavo a casa da scuola, imparavo le lezioni ma soprattutto scarabocchiavo disegni sui quaderni. Papà mi prendeva in grembo e disegnava anche lui. Mio padre è stato il mio vero iniziatore”.
Una vocazione familiare che non lo ha lasciato andare. Se chiediamo a Raphaël Cordoba quanto tempo gli occorre per illustrare una busta del genere, risponde: “Oh, un sacco di tempo. Mi fermo solo quando il mio polso destro si stanca! »
Puoi vedere le opere dell’artista Cordoba nella sua casa di Lescure e anche in un museo da lui creato al 38 di rue de l’Hôtel de Ville ad Albi. “Volevo onorare i pittori che mi hanno fatto venir voglia di dipingere, riproducendo i loro dipinti. Queste sono le copie esposte”.
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