Il 15 aprile 2022, Palermo sepolto Letizia Battagliamorto due giorni prima all’età di 87 anni. Tutta la città ha pianto la donna che, per tutta la sua vita, si è impegnata a denunciare una quotidianità intessuta di miseria, violenza, malsane e corruzione. Tutti ricordavano i suoi improbabili capellia volte rosa elettrico, a volte blu, a volte biondo.
Del suo stupefacente fumo. Dalle sue invettive in televisione. Dalle sue foto alla prima pagina quotidiana l’Orache mostrava ciò che nessuno voleva vedere – cadaveri sui marciapiedimadri e mogli pazze di dolore, magistrati minacciati, gli anni di piombo [fin des années 1960-début des années 1980] che non si è mai fermato.
Una retrospettiva a Tour del gioco delle palme punti salienti il suo lavoro fotograficoha assegnato tre dei premi fotografici più prestigiosi al mondo: W. Eugene Smith, Erich-Salomon e Cornell-Capa. Ma Letizia Battaglia è stata molto più che una fotografa libera e impavida, che inveiva contro i crimini della mafia siciliana. Lo era giornalista, editore, politicofondatrice e leader di innumerevoli associazioni, segnando con il suo ardore e la sua aura un’intera città, un’intera isola.
“Pensavo che mi avrebbero ucciso”
Battaglia si traduce in “battaglia” in francese. Certi nomi raffigurano un destino straordinario. Cresciuto a Palermo nel dopoguerra, Letizia Battaglia fuggì da una famiglia severa e sposò a 16 anni un giovane facoltoso con il quale si stabilì a Milano. Da questo matrimonio nacquero tre figli che fallirono dopo vent’anni, firmandone la firma ritorno definitivo in Sicilia mentre si avvicinava ai quaranta. Dopo aver iniziato come giornalista e poi fotografo in due giornali comunisti di Milano, Nel 1974 entra a far parte del team di l’Oraa Palermo, come direttore del dipartimento fotografico.
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