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Trompe l’oeil, ovvero l’arte inquietante, dai dipinti ai piatti

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Pubblicato il 26/11/2024 23:05

Tempo di lettura: 1min – video: 2min

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Trompe l’oeil, ovvero l’arte inquietante, dai dipinti ai piatti
Trompe l’oeil, ovvero l’arte inquietante, dai dipinti ai piatti
(Francia 2)

Nella pittura, nella scultura o anche nell’arte culinaria, il trompe-l’oeil ha sempre il suo scarso effetto. Le “20 Ore” svelano i segreti di questa tecnica ancora molto utilizzata, alla quale il museo Marmottan Monet di Parigi dedica una mostra.

A partire dal XVI secolo, gli artisti del trompe l’oeil si impongono uno strano vincolo: ricreare un mondo tridimensionale su una superficie completamente piana. I personaggi sono quindi sempre in scala e, grazie alla profondità di campo, è un po’ come se uscissero dall’inquadratura. L’invenzione della pittura ad olio ha permesso di dare un aspetto trasparente ai finti pezzi di vetro presenti su un’opera. Ideale per creare sorprendenti effetti materici.

“Questi artisti hanno in comune questa capacità di ingannarci ma anche di divertirsi con i diversi codici utilizzati per accentuare questo effetto trompe l’oeil”spiega Sylvie Carlier, curatrice della mostra “Le trompe-l’oeil”, al museo Marmottan Monet. Il trompe l’oeil continua ad affascinare gli artisti che variano le tecniche. Recentemente, nel campo dell’arte culinaria, lo chef Cédric Grolet ha fatto dei suoi frutti finti uno dei suoi marchi di fabbrica.

Guarda il rapporto completo nel video qui sopra.

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