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fotografie per immortalare le tombe

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Non è raro che le passeggiate di Jean Moussu lo portino tra i vicoli del cimitero Chilvert di Poitiers. Vicino di casa, il settantenne non ha tuttavia alcun gusto per il morboso. Solo storia e patrimonio.

Dal 2014, il pensionato fotografa, con autorizzazione (1), le sepolture nell’ambito di “Save the tombs”, un progetto di collaborazione del sito di genealogia Geneanet che celebra quest’anno il suo decimo anniversario. “Mi sento un contrabbandiere di ricordi. Queste tombe, alcune delle quali destinate a scomparire, sono fonti di informazione. Le loro fotografie indicizzate nel sito ci permettono di non dimenticare la storia di questi uomini e donne. Come dice la citazione (2), “muori due volte. La prima quando smetti di respirare, la seconda quando qualcuno dice il tuo nome per l’ultima volta”. »

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Un’avventura iniziata da un nonno appassionato di genealogia che ha spinto questo Picard originale a mettersi in viaggio, innanzitutto, sulle orme degli antenati della donna che sposò a metà degli anni ’70. A Deux-Sévrienne che abbiamo conosciuto mentre era assegnato dallo Stato come ingegnere dei lavori pubblici a Loudun. Un primo incarico a Vienne, dove concluderà anche la carriera dopo essere tornato a Poitiers nel 2001.

Nel 2014, in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, Jean Moussu, anch’egli membro del Circolo Genealogico Poitevin (CGP), si è interessato particolarmente ai monumenti ai caduti. Nell’Oise, a Noirémont, da dove proviene parte della sua famiglia, poi a Celles-sur-Belle, a Deux-Sèvres. “ Per ripercorrere le vite e i viaggi di questi soldati caduti per la Francia, per rendere i loro sacrifici un po’ meno anonimi. »

Ma è stato mentre visitava un altro cimitero, a Nueil-les-Aubiers, che l’uomo ha scoperto una tomba decorata con la fotografia di due fratelli che hanno dato la vita per la Francia e sulla quale un cartello indica che è destinato a scomparire secondo la procedura di ripresa dei corredi funebri in stato di abbandono. “Non si tratta di impedire ai municipi di gestire i propri cimiteri ma di preservare la memoria di questi soldati. »

Da allora, Jean Moussu si è messo a fotografare le tombe per il programma Geneanet. “Più in particolare quelli di soldati delle due guerre mondiali, militari, personaggi ma anche quelli che mi incuriosiscono, che sono molto vecchi o segnalati come da ristampare. »
Ad oggi, Poitevin ha inviato 1.093 foto (3) da 54 siti diversi. «Due terzi dei quali riguardano le sepolture di Poitevin. » In mezzo alle 8.000 tombe del cimitero di Chilvert, il settantenne si sente “a casa” e “fa visita”. Qui, l’ultima dimora del deputato Gaston Hulin, là, quella del tenente aviatore Jacques de Grailly, inoltre, un piccolo mausoleo che ospita la figura distesa del canonico onorario della chiesa di Saint-Porchaire, Camille Roulland o anche, il modesto tomba presso la croce forata da un oculo, del grugnito Jean Lavergne, soldato al Cairo e capitano a Mosca, morto nel 1857. Più che mai, i ricordi vengono dall’oltretomba…

(1) Un decreto della città di Poitiers vieta la fotografia individuale delle tombe nei cimiteri comunali.

(2) Attribuito per alcuni all’artista Banksy, per altri allo scrittore americano Irvin Yalom.

(3) Il sito Geneanet segnala che il programma “Save our graves” comprende fotografie e indicizzazione di più di 7 milioni di tombe in tutto il mondo.

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