Se pensiamo all’arredamento e al design svedese a Stoccolma, immaginiamo subito stanze semplici, scandite da pochi raffinati mobili fatti a mano. Contrariamente a questa immaginazione, l’architetto Andreas Martin-Löf e la sua cliente, la giornalista di moda Sofi Fahrman, hanno progettato questo appartamento di 450 m2.2 proprio a Stoccolma; quest’ultima vi risiederà con il marito, l’imprenditore Filip Engelbert. “Il nostro moodboard era molto parigino”, spiega Sofi Fahrman. Da parte sua, la missione principale di Andreas Martin-Löf era catturare la storia dell’edificio. Tuttavia ci dice: “In Svezia la gente teme subito che sembrerà antiquato, ma la mia architettura vuole proprio creare un collegamento tra il passato e il futuro di un edificio. »
Fu nel 1917 che fu costruita questa proprietà, che è sopravvissuta al secolo non senza tumulti. Lì risiedeva infatti il magnate dei fiammiferi Ivar Kreuger, meglio conosciuto in Svezia per le sue dubbie manovre finanziarie e come tale soprannominato il “Da Vinci dell’estorsione”. La casa di Sofi Fahrman e Filip Engelbert, situata direttamente sotto l’antica residenza di Ivar Kreuger, è stata purtroppo completamente ristrutturata negli anni 2000, con la conseguente scomparsa della maggior parte dei dettagli originali. È stato grazie ad una visita all’ex appartamento di Ivar Kreuger, tramite il suo attuale proprietario, che sono riusciti a farsi un’idea più precisa dei dettagli mancanti. Andreas Martin-Löf, che si è recato lì munito del suo tassametro, ricorda un viaggio indietro nel tempo in una residenza d’altri tempi in «stile Rothschild», per le sue pareti rivestite in legno marrone, i suoi stipiti decorati e la sua grande scalinata che ricorda quelli dei grandi appartamenti di Manhattan dell’inizio del XX secoloe secolo.
Questa teatralità sembra lontana dal lavoro di Andreas Martin-Löf, perché è noto soprattutto per le sue case minimaliste progettate con materiali nobili o per le sue lussuose creazioni per yacht privati. Ma soprattutto l’architetto svedese ha l’arte di sovrapporre con grazia stili ed epoche. Ad esempio, nel soggiorno, ci sono tende diafane che inondano la stanza di luce vaporosa, irradiandosi da due tavolini in ottone dalla forma organica sormontati da un lampadario a spirale in vetro di Murano. Il divano curvo, rivestito in velluto Pierre Frey, riprende la forma arrotondata delle vetrate, mentre due poltrone Croisillon di Jean Royère bilanciano il tutto, accompagnate da un’antica credenza italiana. Nella suite principale, la lavorazione del legno scuro ricorda i pannelli di legno originali, mentre sulle pareti e sul soffitto, le nicchie e gli stipiti delle porte decorati aggiungono rilievo. “I disegni riprendono quelli che ho potuto osservare al piano di sopra, spiega Andreas Martin-Löf. Il progetto è strettamente legato alla storia dell’edificio. »
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