Da un secolo il suo lavoro dorme lontano dai musei. Un'opera abbondante, insospettabile e soprattutto fondante: perché La francese Céline Laguarde (1873–1961) fu infatti tra i principali rappresentanti del primo movimento nella storia della fotografia, pittoricismo. Come la britannica Julia Margaret Cameron, onorata con una grande retrospettiva al Jeu de Paume nel 2023, o l'americana Gertrude Käsebier, è una di quelle che si sono affermate come veri pionieri della fotografiama che la storia ha relegato in secondo piano… Anche se è stato esposto numerose volte nel corso della sua vita, in Francia ma anche negli Stati Uniti!
Nel caso di Céline Laguarde, è stata la mostra “Chi ha paura delle donne fotografe, 1839–1945”, al museo dell’Orangerie nel 2015, che ha dato l’opportunità di scopri la collezione dell'artistafino ad oggi rimasto inedito. Da allora il Museo d'Orsay l'ha acquisito più di 200 test dell'artista – 130 sono riuniti in questa primissima retrospettiva, che rivela un lavoro plurale e affascinante, mescolando ritratti, paesaggi e persino fotografie scientifiche.
Una figura importante del pittorialismo
Prima di proseguire oltre sono necessarie le presentazioni. Céline Laguarde nacque nel 1873 da una famiglia benestante dei Paesi Baschi. Suo padre morì quando lei aveva solo tre anni e, dopo un breve soggiorno a Parigi, si trasferì con la madre ad Aix-en-Provence dove divenne nota soprattutto per il suo talento come pianista. Ma a parte i suoi range, la giovane donna ha iniziato a fotografare intorno ai 25 anni. Le prime foto che ha inviato alle riviste erano nello spirito di a pratica amatoriale femminile nel XIX secoloe secoloche documenta principalmente la vita familiare. Ma le ambizioni di Céline Laguarde sono ben altre.
Nel 1901, la giovane donna entra a far parte del prestigioso Photo-club di Parigiche annovera tra le sue fila i più grandi rappresentanti del pittorialismo in Francia: Robert Demachy, Constant Puyo… Questo movimento, nato negli anni Ottanta dell'Ottocento in Inghilterra, difende la portata artistica del mezzo fotograficoche non può semplicemente riprodurre la realtà, come prova. I suoi seguaci rivendicano così l'estetica della sfocatura, giocano con le luci, cercano sottili effetti di chiaroscuro…
Céline Laguarde conosce Demachy al tecnica della gomma bicromatatache consiste nell'applicare una miscela di gomma arabica, bicromato di potassio e pigmenti su un foglio di carta che, una volta asciutto, diventa fotosensibile. Questo meticoloso processo permette all'artista, che poi lavora come un pittore con i pennelli, di “interpretare” l’immaginecioè intervenire direttamente su di esso attenuando ad esempio certi dettagli, aumentando i contrasti… Questo è ciò che danno le sue immagini una sorta di effetto vaporosocome se le visioni di Laguarde, popolate da giovani donne o ragazzine dallo sguardo pensoso, uscissero direttamente da un sogno.
Nella tradizione di Julia Margaret Cameron
Di fronte a questi ritratti evanescentiavvolta nella luce crepuscolare, pensiamo ovviamente alla sua maggiore Julia Margaret Cameron. Come lei, Céline Larguarde si ispira alle figure femminili della letteratura e si ispira all'iconografia medievale e rinascimentale. Le sue modelle sembrano Madonne, pie e sensuali allo stesso tempo. Come ancora Cameron, dal 1910 si dedicò a serie di ritratti maschili – personalità riconosciute del mondo scientifico, letterario e artistico – e risponde agli ordini.
Tuttavia, la fotografa non si limita ai ritratti. Dai suoi Paesi Baschi nativi alla Provenza passando per la Spagna o la Normandia, anche lei cattura la pittoresca bellezza dei paesaggi : campi di mandorli in fiore, l'Alcázar di Toledo che domina la roccia… Quello che ora è passato a un processo con inchiostri oleosi amplifica gli effetti atmosferici, densifica i contrasti. La sua opera si tinge poi di a rara potenza drammatica.
Nel 1913, con il graduale evaporarsi del pittoricismo, Céline Laguarde sposò l'eminente entomologo svizzero Édouard Bugnion. Lungi dall'abbandonare la sua carriera di fotografa, ha esplorato un nuovo campo: microfotografia scientifica. Pubblicato su riviste scientifiche e presentato a convegni in società scientifiche, il suo lavoro riceve ancora un riconoscimento unanime. A tutto questo bisogna aggiungere un altro talento: quello dell' musicistaCéline Laguarde non ha mai abbandonato il pianoforte nonostante il suo lavoro di fotografa – un altro aspetto di questa artista plurale, che era decisamente giunto il momento di far uscire dal limbo dell'oblio.
Céline Laguarde (1873-1961). Fotografo
Dal 24 settembre 2024 al 12 gennaio 2025
Museo d'Orsay • Esplanade Valéry Giscard d'Estaing • 75007 Parigi
www.musee-orsay.fr
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