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Dopo il suo lupo gigante, il borbonese Thomas Monin continua a sollevare interrogativi sul destino dei lupi

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Il lupo fantasma di Thomas Monin, installato inizialmente per l'estate, continuerà a vegliare sul ponte Régemortes. L'artista, stabilitosi vicino a Moulins, prepara una nuova installazione per metà novembre. Con lo stesso credo: sfidare, far riflettere la gente sulla nostra animalità.

Dall'inizio dell'estate, Olympia, la lupa spettrale dell'artista Thomas Monin, veglia sul ponte Régemortes.
Tanto che questa scultura XXL posta sul tetto della Maison de la Rivière Allier sembra ormai inseparabile dall'edificio.
Questa installazione, che porta il nome “Ami. e, hai sentito?”, è prorogato fino alla primavera del 2025. La grande lupa seduta, alta 4,5 metri, continuerà quindi per tutto l'inverno a vigilare questo ingresso alla città.

Quest'estate, una lupa gigante veglierà sul ponte Régemortes a Moulins

Sul tetto della Maison de la rivière Allier

Potrete scoprire lo spirito del progetto sul tetto della Maison de la rivière Allier: l'installazione richiama riferimenti storici, simbolici e culturali e mette in discussione le relazioni intime che abbiamo con il mondo vivente e gli animali, un problema inseparabile dal lavoro degli artista, che ha inventato l'arte animale monumentale.

Punto di partenza del progetto, la concomitanza, nel 2024, dell'anniversario della Liberazione di Moulins e della commemorazione dei 40 anni della scomparsa di Simone Léveillé, combattente della resistenza di Moulin.

La lupa rimarrà installata fino alla primavera del 2025. Foto Corentin Garault
Una scultura bianca, di giorno. Di notte lo spettacolo assume tutto il suo significato, questa lupa fantasma è infatti luminescente, grazie ai tubi in silicone.
Thomas Monin, affascinato dai lupi, sta lavorando al suo nuovo progetto, intitolato Les revenants. Crea dozzine di sculture a grandezza naturale di lupi fantasma, in posizione seduta, con lo sguardo fisso davanti a sé. Sono tutti realizzati con aste metalliche saldate tra loro e ricoperte di vernice blu fosforescente: l'artista sta sperimentando una nuova tecnica che permetterà alle sue creazioni di apparire luminescenti dopo il tramonto, come apparizioni spettrali. “Si tratta di riportare in vita le persone uccise in Francia negli ultimi anni”, spiega Thomas Monin.

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Il borbonese Thomas Monin espone le sue monumentali sculture di animali a Lione e Avoriaz

I lupi sono uno dei soggetti preferiti di Thomas Monin.

Nuovo progetto e mostra a Lione

Thomas Monin, durante l'inaugurazione della sua installazione a Moulins, 3 luglio 2024. Foto Corentin Garault

Quest'opera evoca “l'aberrazione rappresentata dall'uccisione sistematica di individui di questa specie protetta, che tuttavia garantisce la buona salute ecologica di alcuni territori”, ritiene l'artista.

Rifletti sulla nostra connessione con la natura

“Abbiamo visto come la reintroduzione del lupo nel Parco di Yellowstone negli Stati Uniti sia riuscita a regolare le popolazioni in eccesso di alci, questi grandi cervi, e a contribuire al recupero della flora e della fauna… Simboli molteplici che oscillano in tutte le culture di il mondo tra valutazioni positive e negative, il “lupo mannaro” o il “lupo cattivo” cristallizza ancora i nostri eccessi emotivi, come il fantasma, tra paura e fascinazione. Noi che abbiamo artificializzato il mondo, ora ci chiediamo dove sia finita la chiave dei campi. È lì, a un tiro di schioppo, in pacifica convivenza con il mondo selvaggio”.

La balenottera azzurra XXL creata dall'artista borbonese Thomas Monin a Monaco fino a marzo 2024

E per continuare:

Si tratta di chiederci se vogliamo convivere con la natura oppure contro di essa. Les Revenants vogliono essere una stretta unione tra ciò che siamo e ciò che facciamo e invitano all'esplorazione delle relazioni intime che abbiamo con la materia vivente.

La scultura luminosa di una lupa è installata sulla Maison de la rivière Allier a Moulins. Foto Corentin Garault.
Questi primi Revenants saranno esposti nel corso della mostra “Eau'spitalité” organizzata nell'ambito della programmazione “off” della Biennale d'Arte Contemporanea di Lione dal 16 novembre al 22 dicembre. La mostra si terrà sulla chiatta “Le Maquis” al 46, quai Rambaud, nel 2° arrondissement. I Revenants saranno visibili dalla banchina, installati sul tetto della chiatta, dove l'artista aveva già esposto la sua balena fantasma Aurora nel 2022, durante il Festival delle Luci.

La lupa, prima della notte… Foto Corentin Garault

Ariane Bouhours

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