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al Louvre, dal pazzo di Dio al pazzo d’amore

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Gente pazza ovunque! Fu di fronte al proliferare di queste figure nell’arte nordeuropea, dal XIV al XVI secolo, che due curatori del Louvre, Élisabeth Antoine-König e Pierre-Yves Le Pogam, ebbero l’idea di dedicare loro una mostra . Cosa significava questa improvvisa epidemia di piantagrane vestiti con abiti colorati, orecchie d’asino, creste di gallo e campanelli?

Incarnando tutti i disturbi del mondo (più delle malattie mentali), sembrano essere stati il ​​sintomo di una crisi morale e religiosa, che si attenuò dopo la Riforma, anche se riemersero dopo la Rivoluzione, come raccontano al Louvre, 327 opere , compresi numerosi prestiti esteri.

Da “pazzo per Dio” a pazzo per amore

In origine, lo stolto è colui che ignora Dio, questo peccatore con le vesti strappate, che morde un frutto, raffigurato nel Salterio di Jean de , duca di Berry. Anche la Vergine Pazza cede al tentatore, come testimoniano due calchi di statue provenienti dalla cattedrale di Strasburgo. San Francesco d’Assisi, invece, nella sua radicale semplicità, offre un modello di “pazzo di Dio” copia.

Dalla fine del Medioevo il romanzo cortese metteva in guardia contro gli eccessi della passione. Con umorismo, un orafo raffigurò il vecchio Aristotele cavalcato dalla bella Fillide. Su una scatola d’avorio è il cavaliere Tristano che appare come un pazzo, con una campana sul cappuccio. E questa figura in costume riemerge in un giardino d’amore, accanto a una coppia impertinente, su un arazzo del XVI secolo. I sciocchi licenziosi adornano poi portatovaglioli, stampi per dolciumi e tazze.

Ancora più affascinante è quest’arme (un piccolo elmo chiuso) “dalla faccia da matto” e dai ridicoli occhiali che l’imperatore Massimiliano IÈ offerto a Enrico VIII d’Inghilterra. Per divertirti? Non c’è modo. Questa maschera, destinata ai tornei festivi, era un dono per suggellare un’alleanza. La moda dell’intrattenimento per gli sciocchi si era estesa alle corti reali, comparendo anche nei tarocchi e nelle partite a scacchi. Il Louvre presenta anche i ritratti di famosi giullari di corte, come Triboulet, attore, scrittore e giullare di Renato d’Angiò, o Kunz von der Rosen, l’elegante consigliere di Massimiliano I.

Carnevali selvaggi

Nella rotonda della sala Napoléon (recentemente coperta per ampliare lo spazio espositivo), i pazzi si scatenano tra sculture di ballerini moreschi o suonatori di cornamusa, sciocchi in latino riferito al respiro. Figure come se provenissero direttamente dai carnevali o dalle feste degli sciocchi nelle chiese, che hanno permesso, per un breve periodo, di ribaltare l’ordine sociale.

Intorno al 1500, La nave dei folli di Sébastien Brant, bestseller folgorante, dunque Elogio della follia di Erasmo, propongono alla società lo specchio di questi turbamenti, senza risparmiare né i potenti né il clero. I pittori non sono esclusi. Se il famoso Carnevale e lotta quaresimale di Pieter Brueghel il Vecchio non poté lasciare Vienna, La nave dei folli di Hieronymus Bosch (al Louvre) castiga i religiosi imbarcati con dei dissoluti.

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Hyeronimus Bosch, La nave dei folli. / RMN – Grand Palais (Museo del Louvre), Franck Raux

Dopo la Riforma, cattolici e protestanti cercarono ancora di rappresentare il loro avversario come un pazzo. Ammirate questo incredibile banco da orefice del Principe Elettore di Sassonia, la cui decorazione intarsiata mostra due monache attaccate ad una carriola che trasportano un uomo che indossa una tiara papale!

Prendersi cura dei pazzi

Il Louvre avrebbe dovuto attenersi a questa esplosione di cifre folli? Il resto della storia dei pazzi nell’arte è solo abbozzato. Scompaiono durante l’Illuminismo, nell’Europa meridionale, sotto forma di questa battuta finale della commedia dell’arte catturata da Tiepolo o di questo Don Chisciotte, dipinto da Charles Coypel. Poi ritornarono con la Rivoluzione, quando alcune persone, come Goya, erano preoccupate per la reclusione dei malati di mente. Ecco il dottore Pinel toglie i ferri ai pazzi di Bicêtredipinto da Tony Robert-Fleury, o questo Monomane interpretato da Géricault, forse in relazione al dottor Esquirol.

Altri artisti si divertono a mostrare la follia dei sovrani, come Carlo VI (scolpito da Barye), o Lady Macbeth di Shakespeare, dipinta da Füssli. Il romanticismo sotto la penna di Victor Hugo farà rivivere la figura del giullare che verrà ripresa da Verdi nel Rigolettomentre Courbet realizza un allucinante Autoritratto in abito a righe. Come se toccasse ora all’artista incarnare questa figura sovversiva.

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E anche al Louvre: decifrato il “Gilles” di Watteau

Questo è uno dei dipinti più misteriosi del Louvreche ha ispirato molti artisti, tra cui Picasso. IL Gilles vide addirittura contestata la sua attribuzione per il suo grande formato, insolito per Watteau, e per l’assenza di qualsiasi commento al riguardo nel XVIII secolo.

Appena restaurato, offre a “qualità di esecuzione eccezionale” ben degno di Watteauosserva Guillaume Faroult, curatore del Louvre. In una mostra emozionante, data questo Pierrotcon le armi pendenti, del 1719, subito dopo l’interdizione del teatro fieristico di cui era alfiere. Ai suoi piedi, il sorriso del cameriere Crispin della Comédie-Française (e possibile autoritratto del pittore) tradisce la vittoria di quest’ultimo sui rivali.

Per quanto riguarda la destinazione dell’opera? Un’ipotesi seria porta ad una “casetta” dei piaceri, legata al banchiere Louis Yon, dove vengono menzionate nel 1736 “3 dipinti tra cui un grande Pierrot, tutti di Watteau”.

(1) Fino al 3 febbraio. Il notevole catalogo riunisce una quindicina di autori di tutto il mondo Figure dello stolto. Dal Medioevo ai Romantici (Louvre/Gallimard, 451 p., 45 €).

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