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Tre copie di Vincent Van Gogh smascherate

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Gli esperti del Van Gogh Museum di Amsterdam hanno scoperto grazie all’analisi dei pigmenti che tre opere di Vincent Van Gogh provenienti da collezioni private erano false. Il rapporto di Teio Meedendorp, Louis van Tilborgh e Saskia van Oudheusden è stato pubblicato questo mese sulla rivista d’arte britannica Rivista Burlington.

Uno dei dipinti più fuorvianti, Testa di donnavenduto per quasi un milione di dollari (900.000 euro) da Christie’s nel 2011, si è rivelato essere una copia. Dal rapporto è emerso che i colori non corrispondevano a quelli utilizzati da Vincent Van Gogh. L’opera, di cui non era chiara la provenienza, era stata tuttavia autenticata e attribuita al pittore nel 2011. Secondo le indagini la copia sarebbe stata realizzata tra il 1902 e il 1909.

La seconda opera, Interno del ristorante (1888), è in realtà un falso deliberato. L’analisi ha rivelato che il dipinto, che si ritiene sia stato realizzato nel 1888, conteneva blu di manganese, un pigmento blu sintetico che non esisteva fino al 1935, 35 anni dopo la morte di Vincent Van Gogh. La copia presenta anche una differenza nella disposizione dei fiori sul tavolo rispetto al dipinto originale. In precedenza si credeva che il dipinto contraffatto fosse una seconda versione del dipinto Interno del Grand Bouillon-Restaurant du Chalet Parigidipinto dall’artista nel 1887.

La terza opera, Collezionisti di legno (1912), è un acquerello di cui si è rivelata una copia Raccoglitori di legna nella neve (1884). Il copista avrebbe lavorato su una fotografia in bianco e nero dell’opera originale, risalente al 1904. La copia omette un bastone di legno utilizzato dai personaggi nell’opera originale. Il falso dipinto fu venduto nel 1957 da Sotheby’s a Kenneth McKay, un imprenditore inglese.

Collezionista di legnameacquerello precedentemente attribuito a Vincent Van Gogh (1853-1890).

Per gentile concessione del Museo Van Gogh

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