Farà appello. Omar Bin Laden, figlio del fondatore di Al-Qaeda Osama Bin Laden, che da diversi anni risiedeva in Normandia con la moglie, rifiuta la decisione del Ministero degli Interni. Martedì scorso Bruno Retailleau ha annunciato di aver emesso un divieto d’ingresso in Francia nei suoi confronti a causa di una pubblicazione sui social network relativa all’“apologia del terrorismo”.
“Questo tweet non è mio, qualcuno lo ha scritto usando il mio nome. Non è nemmeno il mio account, assicura l’imputato a RTL. Questo tweet non è stato postato dalla Francia, ma da molto lontano”. “Non tollero alcuna violenza, non mi interessa la politica. A me interessa solo la mia attività, la mia professione di artista”, ha aggiunto quello che lavora come pittore.
Omar Bin Laden vuole parlare con Bruno Retailleau
Secondo la prefettura dell’Orne, nel maggio 2023, Omar Bin Laden ha ospitato, sul suo account X, “commenti che glorificavano il terrorismo e glorificavano Al-Qaida”. Sono stati pubblicati il 2 maggio, anniversario della morte di suo padre, la mente degli attentati dell’11 settembre negli Stati Uniti. A seguito di questo incarico, nell’ottobre 2023, gli è stato ritirato il permesso di soggiorno con obbligo di lasciare il territorio. Poi è tornato in Qatar, dove aveva già vissuto, e da allora non è più tornato in Francia.
Omar Bin Laden vuole poter “spiegare la situazione” a Bruno Retailleau, “dirgli la verità” e dirgli di “non dare ascolto alle voci”. Toccherà al Consiglio di Stato, che dovrà esaminare il ricorso, decidere se lasciarlo o meno ritornare in Francia un giorno.
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