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LE BAL: Yasuhiro Ishimoto

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Ishimoto e la scena fotografica giapponese degli anni ’50 – Di Diane Dufour

All’inizio degli anni Cinquanta, la stranezza delle immagini di Ishimoto, prive di finalità giornalistiche, si scontrò frontalmente con il realismo sociale, la modalità dominante della fotografia giapponese del dopoguerra. Lo shock prodotto dalle immagini di Ishimoto sui suoi contemporanei è percepibile in questa testimonianza di Ikko Tanaka (direttore artistico della rivista Approccio): “Chi avrebbe potuto dimenticare l’enorme impatto che le fotografie di Katsura di Ishimoto hanno avuto su di noi negli anni ’50? Quest’opera fu molto dibattuta all’epoca… Certo, eravamo affascinati soprattutto dalla riscoperta della bellezza di questo Giappone ancestrale… ma stupiti anche dal suo notevole senso della composizione… un modernismo intellettuale e austero che ci ha ispirato in gran parte… I suoi sentieri di pietra evocavano sculture di Brancusi. Attraverso il mezzo essenzialmente concreto della fotografia, Ishimoto ha lanciato una prospettiva radicalmente nuova sul mondo. »

Vent’anni dopo, su iniziativa di John Szarkowski, la mostra Nuova fotografia giapponeseal Museum of Modern Art (MoMA) di New York nel 1974, offre per la prima volta fuori dall’arcipelago giapponese, un panorama della creazione fotografica giapponese. Nel testo introduttivo del catalogo, il curatore e critico Shoji Yamagishi presenta la nuova generazione di fotografi (Tomatsu, Kawada, Hosoe, Fukase, Ishimura, Tsushida, Moriyama, Ohara…) e conclude con queste parole: “Ciò che ha caratterizzato per un grande In parte la modernità della fotografia ci è stata trasmessa nel dopoguerra da Ishimoto, che la importò dagli Stati Uniti al suo ritorno in Giappone. Anche se sarebbe stato possibile capirne la filosofia e le tecniche da qualcun altro, posso affermare che, senza Ishimoto, la fotografia giapponese contemporanea non sarebbe quella che è. » Ishimoto appare qui come un anello che separa e allo stesso tempo collega la generazione dell’immediato dopoguerra e le generazioni di VIVO e Provocare che emergerà alla fine degli anni Cinquanta e Sessanta.

Di Diane Dufour. Estratti da “Ishimoto o l’arte di mamma » dal libro Yasuhiro Ishimoto. Linee e corpi.

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