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A un anno dalla sua apertura a Brest, la Maison de la Photographie ha raggiunto i suoi obiettivi?

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Gestita dall’associazione Rade Movie, la Maison de la Photographie, aperta da novembre 2023 nel quartiere Saint-Martin di Brest, vuole essere sia uno spazio espositivo, di riflessione e di educazione alla fotografia e ai media trasportati dalle immagini digitali. Ambizioso, il luogo è già “un successo”, secondo Dominique Leroux, il suo direttore artistico, felice di aver potuto moltiplicare mostre, conferenze, concerti, residenze d’artista e progetti di collaborazione. Senza dimenticare l’apertura della biblioteca specializzata, apprezzata dagli amanti dell’immagine.

“Un posto che mancava a Brest”

Tra gli highlights di questa prima stagione, il fulcro del luogo evidenzia la mostra “Cannes Freestyle”, del marsigliese Patrice Ferraz, che ha avuto un piccolo effetto, con i suoi ritratti di attori perfettamente adatti al quadro del Festival del Cortometraggio. Lo stesso vale per “Tropique de l’Espagne”, un’altra mostra dello stesso autore sulla gioventù di Mayotte, proposta nell’ambito del festival Pluie d’images. Non è passata inosservata nemmeno “Odyssey 2.0” di Alexia Brunet, un’estrapolazione fotografica del nostro rapporto con le tecnologie digitali.

Fuori dalle mura, ricordiamo il progetto di collaborazione realizzato con gli stagisti del liceo Dupuy-de-Lôme, esposto sui cancelli del liceo e raccolto in un libro; e un altro, in partenariato con Brest métropole habitat (BMH), sui giovani dei quartieri o dei comuni in cui si trova il padrone di casa sociale (Kérangoff, Gouesnou, Le Conquet, Porspoder), guidati dall’attualissimo Patrice Ferraz, in creazione-residenza . La Casa della Fotografia sembra aver trovato il suo posto, e sono le migliaia di visitatori che, attraverso il libro degli ospiti, lo esprimono meglio: “Un posto che mancava a Brest”, “Finalmente! », “Posto molto bello”.

Un’ombra sul tabellone

Oltre alla mostra “Noi” attualmente visibile (fino al 16 novembre), è in corso un bellissimo progetto intorno ai 50 anni della Metropoli, dal punto di vista sociale e umano, con molto lavoro sugli archivi dei fotografi che hanno segnato il periodo. Dovrebbe essere completato tra dicembre 2024 e febbraio 2025. Il lavoro con il collettivo Straed vedrà la luce tra febbraio e aprile. La creazione di un laboratorio digitale sarà resa possibile grazie al progetto selezionato nell’ambito del bilancio partecipativo della Città di Brest. Si segnala inoltre il progetto di creazione di un club, la cui adesione consentirà l’accesso alle aperture e in particolare al laboratorio digitale.

Ombre sul tabellone? Sì, lo stesso! Un numero di volontari da sviluppare per garantire la disponibilità (tutti i pomeriggi tranne la domenica dalle 14 alle 19). È una chiamata. È necessario trovare finanziamenti sostenibili per dare a questo luogo la sua piena missione come piattaforma di educazione all’immagine.

Pratico

Maison de la Photographie, al 1 di rue Henri-Moreau a Brest. Come. 09 87 33 31 99. E-mail, [email protected]

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